La Provincia versa allo Stato 14 milioni l’anno, così non si può proseguire

"Un anno complesso e complicato, certamente di transizione". Così il presidente della Provincia Francesco Rolleri e la sua giunta hanno definito il 2016 dal punto di vista dell'ente di palazzo Garibaldi. L'amministrazione ha incontrato questa mattina gli organi di informazione locale per i tradizionali auguri di Natale, l'occasione per tracciare un bilancio dei 12 mesi appena trascorsi.

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“Intanto siamo stati ancora impegnati a gestire molte problematiche connesse col trasferimento di funzioni e personale alla Regione secondo quanto previsto dalla legge Delrio. Infatti, anche se il trasferimento di funzioni e personale alla Regione Emilia Romagna si è completato formalmente a fine 2015, molte problematiche finanziarie, organizzative e gestionali sono rimaste aperte ed hanno impegnato i nostri uffici costantemente, soprattutto per evitare che l’utenza risentisse negativamente di questo passaggio. Inoltre, per il protrarsi dei tempi di costituzione dell’Agenzia Regionale per il lavoro, i servizi per l’impiego hanno continuato a dover essere gestiti dal nostro Ente – sino al 1 Agosto – in una condizione di inevitabile precarietà. E ancora oggi il loro trasferimento non è pienamente compiuto” spiega Rolleri.

“Poi è stato un anno vissuto nell’attesa che si completasse, con il referendum, l’iter della riforma costituzionale votata dal Parlamento e che trovasse quindi un punto di approdo definitivo la collocazione istituzionale e la natura dei nostri Enti. Come noto, alla fine, la mancata approvazione della riforma da parte dell’elettorato, ha confermato il rango costituzionale delle Province, e ha quindi restituito loro una prospettiva di permanenza, seppure con le problematiche sulle quali tornerò tra poco”.

“Il 2016 è stato ancora una volta un anno difficile dal punto di vista finanziario. Infatti sono ulteriormente aumentati i prelievi dello stato sulle nostre risorse: su 24 milioni di entrate ricavate dai tributi di nostra competenza abbiamo dovuto versare allo stato oltre 14 milioni. Si tratta di una situazione insostenibile – come abbiamo già sottolineato più volte – senza una correzione di rotta diventerà per noi impossibile continuare a garantire ai cittadini neppure le funzioni fondamentali che la legge Delrio ci attribuisce: viabilità, edilizia scolastica, programmazione territoriale e dei trasporti”.

“Nonostante le difficoltà non è tuttavia venuto meno il nostro impegno per garantire la piena operatività dell’Ente e per raggiungere anche nel 2016 traguardi significativi. Tra questi voglio ricordare il perfezionamento della vendita a Invimit del palazzo della Prefettura e della Caserma di Via Beverora, con un’entrata complessiva di 9.800.000 euro da destinare ad investimenti. L’acquisizione dal demanio, tramite la sottoscrizione del relativo programma di valorizzazione in sinergia col Comune capoluogo, della porzione dell’area sulla quale sorgerà il complesso delle nuove palestre scolastiche a servizio delle scuole del centro storico, previsto nel programma degli investimenti 2016 per un importo di 4 milioni. La conclusione dell’accordo quadro di cooperazione istituzionale con la Provincia di Parma, che avevamo pensato in vista del superamento degli Enti attuali, ma che potrà rappresentare, anche nel nuovo contesto, uno strumento utile per sviluppare sinergie e momenti di raccordo tra le due Province. Il varo di un importante programma di investimenti nell’ambito del bilancio di previsione 2016 che, oltre al citato intervento per le nuove palestre, prevede altri interventi per oltre 6 milioni. Così come ho fatto lo scorso anno, voglio ricordare che per gli importanti risultati conseguiti è stato fondamentale l’apporto del personale dell’Ente, che ha supportato al meglio l’impegno di noi amministratori”.

 

Come si prevede il 2017?

“L’anno che si apre dovrà necessariamente portare ad un ripensamento delle politiche nazionali in materia di Province. Si dovrà infatti prendere atto che questi Enti rimangono e che quindi vanno messi in condizioni di svolgere adeguatamente i propri compiti, a cominciare dalle funzioni fondamentali assegnate dalla legge. Non solo, ma ritengo che a questo punto le Province possano davvero diventare un Ente di supporto al sistema dei comuni minori, colmando parte delle lacune che sono state evidenziate dalle Unioni dei Comuni.  E’ chiaro che serve un nuovo progetto. Ciò richiede alcuni interventi urgenti ed altri più di prospettiva. Nell’immediato e con urgenza è indispensabile rivedere i tagli ai bilanci dei nostri Enti. A cominciare da quelli ulteriori previsti per l’anno 2017. Il presidente dell’UPI ha chiesto per questo al nuovo governo il varo di un decreto legge urgente senza il quale tutte le Province italiane sarebbero condannate al dissesto finanziario. Deve essere chiaro che stiamo parlando di risorse che servono per garantire servizi essenziali per i cittadini e per la loro sicurezza: sgombero neve, manutenzione e sicurezza delle strade, riscaldamento e manutenzione delle scuole dove vanno i nostri figli. E’ inoltre necessario riaprire per le province la possibilità di assumere le figure professionali necessarie allo svolgimento dei propri compiti. Infatti tra prepensionamenti e mobilità, oggi il problema delle risorse umane è diventato urgentissimo per molti Enti ed anche per il nostro”.

“Nel medio termine sarà necessario rivedere il sistema di finanziamento delle Province, alle quali dovranno essere riconosciute tutte le risorse necessarie per lo svolgimento delle funzioni fondamentali ed anche per dare un contenuto ai compiti di assistenza tecnico-amministrativa ai Comuni; compiti che già oggi sono previsti ma che non possono essere svolti se non in minima parte per carenza di risorse umane e finanziarie. Inoltre dovrà essere ripensato il modello della governance di questi Enti, che devono avere amministratori in grado di dedicare ad essi il tempo, le energie e le risorse necessarie a svolgere in modo pienamente adeguato il ruolo al quale sono chiamati. L’assetto attuale, basato su amministratori comunali che sono già assorbiti dalla gestione dei propri comuni, aveva senso in una prospettiva di transitorietà ma non è idoneo in un orizzonte ormai duraturo come quello determinato dall’esito referendario. E quindi va cambiato.

Approfitto di questa occasione per ringraziarVi per il Vostro prezioso lavoro, per la puntualità e l’attenzione con la quale avete sempre documentato l’attività dell’Amministrazione Provinciale anche in questo complesso anno che ci lasciamo alle spalle e che, sono certo, continuerà anche in futuro”.