Si chiama Francesca Bertoli Merelli, conduce un’azienda agricola ad indirizzo cerealicolo a Carpaneto e da pochi giorni è alla guida di Coldiretti Donne Impresa di Piacenza, il gruppo formato dalle imprenditrici di Coldiretti che promuove lo sviluppo dell'imprenditoria femminile agricola, organizza attività culturali e di comunicazione per i consumatori ed elabora proposte per le politiche sociali attinenti al mondo agricolo.
L’assemblea tenutasi nei giorni scorsi ha visto infatti, dopo il saluto del direttore di Coldiretti Piacenza Giovanni Luigi Cremonesi, che ha sottolineato il fondamentale contributo che il coordinamento può portare per far crescere l’organizzazione agricola, ha visto infatti l’elezione della Bertoli alla guida del coordinamento provinciale e la riconferma di Enrica Corbellini quale coordinatrice.
“Ringrazio l’assemblea, ha affermato la Bertoli Merelli, per la fiducia e l’opportunità e confermo la mia disponibilità a rappresentare la voce femminile dei campi non solo per contribuire attivamente a scrivere il capitolo della nuova Coldiretti ma per continuare a promuovere un modello di sviluppo sostenibile anche attraverso momenti di aggregazione e formazione.”
Nei vari comparti agricoli cresce sempre di più la presenza femminile, fa sapere Coldiretti Piacenza, soprattutto nella trasformazione dei prodotti e nel settore legato alla valorizzazione del territorio basti pensare al valore aggiunto portato nelle attività agrituristiche e nelle fattorie didattiche i trasmettendo ai consumatori la cultura rurale legata al cibo e alla terra.
La quota femminile provinciale nel settore agricolo, ricorda Coldiretti Piacenza sulla base dei dati della Camera di Commercio, ha toccato nei primi sei mesi dell’anno il 24,1 per cento, quasi 1 impresa agricola su 4. La quota sale nei comuni di Rottofreno (30%), Ponte dell'Olio ( 30,8%), Castelvetro Piacentino (31%), Corte Brugnatella (31,3%), Travo (34,3%), Vigolzone (34,8%) e Coli che si aggiudica anche quest’anno il primo posto con il 40,6% di imprese agricole guidate da donne. L’agricoltura, conclude l’organizzazione, con 1261 imprese si riconferma a Piacenza il settore di riferimento per l’imprenditoria femminile, secondo solo al commercio con 1734 imprese.
L'impegno delle donne della Coldiretti inizia nel 1953, quando il Movimento Femminile comincia ad intervenire su temi sociali come le pensioni, la scuola, le abitazioni e le infrastrutture del territorio rurale. Nel 1976 assume il carattere di movimento di categoria autogestito dalle imprenditrici agricole. Inizia ad occuparsi di temi professionali e sindacali, contribuendo al successo di alcune battaglie fondamentali, come quella per la parità dei componenti dell'impresa, quella per la tutela della maternità e quella per la legge sull'imprenditoria femminile e le politiche successive.