Torna l’Obesity Day dell’Ausl, porte aperte al reparto di Nutrizione clinica

Camminare è salute è il motto della sedicesima edizione dell’Obesity day, la campagna di informazione e sensibilizzazione sull’obesità promossa ogni anno il 10 ottobre dall’Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione clinica – ADI, per tramite della sua Fondazione. In tutta Italia si organizza una “giornata per il paziente”, in cui gli specialisti sono a disposizione per interventi gratuiti di informazione, educazione e consulenza sul tema. L’iniziativa coinvolge 150 centri ADI presenti sul territorio nazionale. Attività fisica e stile di vita mediterraneo sono i principali consigli dell’edizione 2016.  L’Azienda USl di Piacenza partecipa all’evento aprendo le porte della Nutrizione Clinica, di cui è responsabile Mara Negrati, ai cittadini interessati al problema.

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Il servizio è collocato nel nucleo antico dell’ospedale di Piacenza, edificio 1, secondo piano; qui, lunedì 10 ottobre dalle ore 11 alle ore 18 , medici, dietiste, biologhe nutrizioniste e psicologhe saranno a disposizione per la rilevazione dei parametri antropometrici (peso, altezza, indice di massa corporea e circonferenza vita), per la misurazione della pressione arteriosa e della glicemia. Il personale sanitario fornirà inoltre indicazioni sulla prevenzione e cura dell’obesità e dei disturbi dell’alimentazione. Sarà in funzione uno Sportello  di ascolto con la psicologa  che tratterà di prevenzione e  screening  dei disturbi del comportamento alimentare associati alla obesità. Sempre nella stessa fascia oraria sarà presente il chirurgo Edoardo Baldini, coordinatore del programma di Chirurgia bariatrica dell’Ausl di Piacenza, disponibile a fornire consulenze specifiche sul percorso chirurgico per l’obesità grave. “Facciamo dunque tutti insieme – è l’invito della dottoressa Negrati e della sua equipe – un primo passo verso un sano stile di vita”.

“L’obesità  per molti anni non è  stata considerata una vera malattia  – prosegue l’esperta – e pertanto è rimasta a lungo terra di nessuno, affidata a interventi estemporanei e a breve termine, poco o nulla fondati sul piano scientifico e, in genere, inefficaci  o dannosi; abbiamo così assistito e mode  alimentari che promettono facili perdite di peso e che pertanto sono state molto seguite e hanno determinato fallimenti e frustrazioni per molti obesi”.

“La terapia dell’obesità deve prevedere percorsi terapeutici integrati in cui medici nutrizionisti, dietiste, psicologi e infermieri siano attenti sia al versante nutrizionale  sia a quello psicologico e socio ambientale, senza dimenticare le complicanze mediche”. I dati del Centro nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute riferiti agli anni 2012/2015 (Epicentro Passi) portano a stimare in Italia la presenza del 31,6 % di sovrappeso e 10,4 % di obesità nella popolazione adulta. In Emilia Romagna i dati sono ancora più preoccupanti: gli obesi infatti sono l’11,6% , mentre le persone sovrappeso rappresentano il 31% della popolazione adulta. I dati forniti dal Sistema di Sorveglianza nazionale Okkio alla Salute, promosso dal Ministero della Salute e relativi al 2014, mostrano che i bambini in sovrappeso sono il 20,9% e quelli obesi il 9,8%.

Il rapporto sottolinea che l’8% dei bambini salta la prima colazione ed il 31% fa una colazione non adeguata e il 52% consuma una merenda di metà mattina abbondante. Il 25% dei genitori afferma che i propri figli non mangiano abitualmente frutta e verdura e il 41% dichiara che i bambini consumano regolarmente bevande zuccherate e/o gassate. Per quanto riguarda l’attività sportiva, fondamentale per il benessere di tutti e quindi anche dei piccoli, i dati raccolti rivelano che il 18% della fascia infazia si dedica ad attività fisiche per non più di un’ora a settimana, il 42% ha la TV nella propria camera e il 35% guarda la TV e/o gioca con i videogiochi più di 2 ore al giorno e solo un bambino su quattro va a scuola a piedi o in bicicletta.

Sempre dallo stesso rapporto emerge che, anche se la percentuale dei bambini in sovrappeso o obesi è in diminuzione rispetto al 2008, gli stili di vita continuano a essere non corretti. Nel corso della giornata di sensibilizzazione,  i professionisti ADI concentreranno la loro attività sui due principali consigli della campagna 2016, ovvero lo stile di vita mediterraneo e l’attività fisica. 

L’obiettivo è quello di promuovere la filosofia della nuova Piramide Alimentare Mediterranea che concepisce l’alimentazione mediterranea come stile di vita quotidiano e non più come dieta. Alla base della nuova piramide, non vi sono più gli alimenti, ma i comportamenti come la convivialità, il movimento,  la biodiversità, la stagionalità dei prodotti e le attività gastronomiche. La camminata sarà l’attività fisica primaria consigliata dagli specialisti, il modo più semplice, veloce ed economico di mantenersi in forma passeggiando a passo spedito per almeno mezzora al giorno.