“La sanità cambia e noi dobbiamo essere pronti”. Successo per Futuro in Salute

“Un successo oltre le aspettative”. Così il direttore generale dell’Ausl Luca Baldino commenta la buona, anzi ottima riuscita della manifestazione “Futuro in Salute” che ha portato oltre 200 operatori dell’azienda sanitaria locale sul Pubblico Passeggio. Obiettivo incontrare le persone e sensibilizzare grandi e piccoli sull’importanza dei corretti stili di vita, informare sui fattori di rischio (soprattutto quelli che possono essere modificati) e sull’importanza di individuare le malattie in una fase iniziale. Tre giornate durante le quali i cittadini hanno potuto esporre dubbi, porre domande, effettuare visite o screening in una sorta di ospedale all’aperto.

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“Abbiamo investito moltissimo per questo evento, con l’obiettivo di portare la sanità in mezzo ai cittadini e fare prevenzione, informazione e sensibilizzazione. E’ stato davvero un grande sforzo dal punto di vista logistico e non solo, ma la risposta della popolazione è stata ancora più grande. Per tutti e tre i giorni l’adesione è stata molto e voglio ringraziare tutti gli operatori dell’azienda non solo per il loro tempo e il loro impegno, ma soprattutto per l’entusiasmo che hanno messo in questa esperienza. Era bello vedere il rapporto che si instaurava tra professionista e cittadino, i saluti e i sorrisi. Possiamo dire che l’obiettivo è stato senza dubbio raggiunto”.

Non solo professionisti, ma anche volontari: “Sì, proprio nell’ottica di voler coinvolgere la popolazione abbiamo voluto rendere partecipi anche tutte quelle associazioni che si battono per la salute e che orbitano intorno alla sanità. Una scelta che ha mostrato quanto Piacenza e i piacentini siano attivi da questo punto di vista”.

Futuro in Salute rappresenta un’esperienza unica a livello nazionale e per quanto riguarda Piacenza vuole essere la premessa a un cambiamento più generale che il sistema sanitario sta cercando di attuare. Lo spiega sempre Baldino: “Non a caso ‘Futuro in Salute’ è anche il nome che abbiamo dato al percorso partecipato che stiamo portando avanti con la Conferenza Sociosanitaria in Provincia, insieme ai sindaci. Obiettivo pensare a come riformare i nostri servizi nei prossimi 10-15 anni. Non perché i nostri servizi non siano adeguati, ma perché la medicina sta cambiando e i bisogno delle persone stanno cambiando e noi dobbiamo evolvere verso queste nuove situazioni. Avere ospedali più sicuri, prestazioni ancora più vicine alla gente grazie alle case della salute, affrontare il tema della cronicità e della presa in carico dei cronici che è la vera sfida del futuro. E in questo percorso rientra anche la prevenzione, come dico sempre “nei prossimi 30 pagherò le cose che ho fatto nei precedenti 30”.