Logistica, “Gli strumenti contro l’illegalità ci sono, vanno solo applicati”

Logistica, “Esistono ottimi per espellere sistemi di concorrenza sleale, rispetto a chi (committenza e appaltatori dei servizi di gestione magazzini) opera con difficoltà nel pieno rispetto di regole e contratti di lavoro. Piacenza ha già creato in passato gli anticorpi contro l’illegalità”. Sono le parole di Daniel Negri, rappresentante nella Camera di Commercio di Piacenza del settore "Servizi alle Imprese". Negri interviene sull'ampio tema della logistica, riemerso prepotentemente dopo i tragici recenti avvenimenti.

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“Parto dai numeri più importanti, vale a dire quelli legati all'occupazione: secondo alcuni dati del 2015 (Fondazione ITL – Università Cattolica) legati al contesto logistico sia di Le Mose che degli altri poli più recente sviluppatisi in provincia, un lavoratore ogni 10 a Piacenza opera nel trasporto e nella logistica delle merci. Il settore conta più di 8.500 addetti. Negli ultimi vent’anni sono quasi raddoppiati ed il loro peso è cresciuto all’interno del tessuto produttivo della nostra provincia, dove le imprese danno lavoro circa a 93mila persone, come all’inizio degli anni 90. Numeri importanti a cui vorrei affiancare anche un dato meno recente (2013) sempre proveniente da uno studio della Fondazione ITL che ci dice che il "settore del trasporto merci e della logistica della provincia di Piacenza fattura circa un miliardo di euro, di cui 300 mln prodotti dalla logistica e 700 mln dal trasporto delle merci", settore che negli anni della crisi più dura (2009-2012) ha tenuto sia dal punto di vista degli occupati che del fatturato. Nessuno, tanto meno il sottoscritto, vuole minimizzare tutte le problematiche del comparto (dumping contrattuale, irregolarità, ecc) peraltro spesso denunciate proprio da esponenti del sistema economico (sia produttivo che sindacale) piacentino, ma senza quel comparto il nostro territorio avrebbe un 10% in meno di occupazione, con tutto quello che significa dal punto di vista sia sociale che economico per quasi 9.000 famiglie. Una cifra enorme. Senza considerare poi un altrettanto consistente indotto, difficilmente quantificabile, ma comprensibilmente rilevante, che ruota intorno al settore. Pertanto, come "Sistema Piacenza" dobbiamo partire dal meglio di questo comparto per costruire un vero sistema di eccellenza. La Provincia di Piacenza, che aveva una delega importante relativamente ai temi dal lavoro, insieme a tutte le associazioni di categoria stipulò nel 2012 un "Protocollo d'intesa per il miglioramento dei livelli di prevenzione, sicurezza e protezione sociale dei lavoratori negli appalti di facchinaggio, logistica e movimentazione merci", con contenuti molto seri di reciproco impegno fra tutte le parti in causa. Rispetto ad altri territori e province, Piacenza ha quindi seminato nel tempo i primi anticorpi. Gli strumenti quindi ci sono e sono ottimi strumenti per espellere sistemi di concorrenza sleale, rispetto a chi (committenza e appaltatori dei servizi di gestione magazzini) opera con difficoltà nel pieno rispetto di regole e contratti di lavoro.  In conclusione ci tengo a ribadire l'imprescindibilità del settore sia dal punto di vista occupazionale che economico per il nostro territorio, la necessità di ricostruire un "patto sociale" partendo da quanto di buono è stato fatto dalle nostre Istituzioni in questi anni e rilanciare il protocollo d'intesa citato, valutando anche la possibilità concreta che sia la Camera di Commercio, che ricordiamolo ha tra i suoi fini proprio la regolazione del mercato, a guidare questi nuovi processi”.