Irpef agricola stop, Coldiretti: “Finalmente un riconoscimento per il settore”

Sono stati i 10.000 agricoltori Coldiretti, tra questi oltre 200 della provincia di Piacenza, accorsi al Nelson Mandela Forum di Firenze per la Giornata nazionale dell’extravergine italiano, ad accogliere l’annuncio del presidente del Consiglio Matteo Renzi sulla cancellazione dell’Irpef agricola. “Una buona notizia che – fa sapere Coldiretti Piacenza – è arrivata dopo il quadro sul settore olivicolo italiano, attanagliano dalla contraffazione e con un crollo del 38% della produzione con effetti inevitabili sui prezzi”.

Radio Sound

ll premier ha infatti annunciato, al termine dei lavori, che “nel quadro economico del Def, a cui seguirà la legge stabilità il prossimo 15 ottobre, abbiamo previsto a partire dal 2017 la cancellazione della parte di Irpef agricola che le aziende pagano. Un provvedimento, ha detto Renzi, che rientra nella logica del passo dopo passo, dopo che abbiamo tolto Imu e Irap, ma che è anche un’operazione che dà il senso del valore sociale dell’agricoltore e del contadino. In questi ultimi anni in Italia all’agricoltura, ha precisato il premier, non è stato dato il giusto peso e il giusto ruolo. E’ ora di riprenderci tutti assieme questo ruolo”.

“La cancellazione dell’Irpef agricola, ha commentato Marco Crotti Presidente di Coldiretti Piacenza, riconosce finalmente la specificità dell’attività agricola che nel fare impresa produce bene comune oltre a benefici sul piano ambientale, paesaggistico e culturale. Siamo produttori di cibo, custodi della bellezza italiana, ciceroni del nostro territorio e da noi può arrivare la spinta per la ripresa del Paese: questa decisione è il frutto di questa presa di coscienza.”

“Si tratta, ha aggiunto Giovanni Luigi Cremonesi, direttore della federazione piacentina, di una vera e propria inversione di marcia rispetto agli ultimi decenni di politica fiscale del paese. Una scelta che restituisce dignità al lavoro nei campi, e sostiene la competitività delle imprese agricole italiane che, nonostante le difficoltà, sono cresciute in termini di valore aggiunto il triplo dell’industria e il doppio dei servizi, nel secondo trimestre del 2016.”