La tragica morte di Abd Elsalam davanti alla sede della Gls di Montale ha avuto risonanza a livello nazionale. Nonostante questo sindacati e azienda non sono ancora in accordo nel definire i contorni di questa tragedia. La Procura ha parlato di un fatale incidente, mentre i lavoratori dell’Usb puntano il dito contro l’azienda, sostenendo che un addetto della Gls avrebbe intimato al camionista di 43 anni di partire, incurante della presenza dell’operaio egiziano. L’autotrasportatore resta indagato per omicidio stradale, inizialmente arrestato la notte stessa del dramma era stato poi rilasciato alle prime luci dell’alba. Ma sono gli stessi esponenti del sindacato Usb a “scagionare” il 43enne. “Anch’io ho fatto il camionista – spiegava il referente piacentino Riadh Zaghdani – e so perfettamente che dalla cabina si ha una visuale imperfetta. Il camionista ha seguito le raccomandazioni di un preposto aziendale”.
Sulla questione si esprime ora anche la Federazione Autotrasportatori Italiani. Il presidente Paolo Uggè affida alla rubrica “Ruote d’Italia” della rivista Conftrasporto il suo pensiero. Uggè prende spunto dal tragico episodio in cui ha perso la vita un lavoratore del settore della logistica, per puntualizzare i problemi che affliggono le aziende del settore autotrasporti: “Ostaggi di un sistema che penalizza gli operatori e rendendoli vittime, imprese e lavoratori, di una perversa logica in cui il profitto prevale su tutti gli altri temi di sicurezza e qualità minime di vita”.