L’ultimo saluto di amici e colleghi, poi il volo che lo riporterà in Egitto. Il centro culturale islamico di strada Caorsana ha ospitato i funerali di Abd Elsalam, l’operaio di 53 anni travolto da un tir mercoledì 14 settembre durante un picchetto alla GLS di Montale organizzato dal sindacato USB. Una morte che ancora oggi, dopo una settimana, divide sulla reale dinamica e a nulla è servito il video delle telecamere di sorveglianza del magazzino GLS che ha ripreso i drammatici istanti della tragedia. “Il video dimostra che è stato un incidente” commenta la Procura. “Le riprese dimostrano che era in atto un picchetto e che Abd Elsalam è stato ucciso dal tir, partito su esortazione di un addetto aziendale” rispondono i militanti del sindacato.
Dopo una breve preghiera all’interno della moschea i fedeli e gli amici hanno improvvisato un breve corteo funebre lungo strada Caorsana. Poi la salma sarà condotta in Egitto, da dove Abd Elsalam proveniva. Ma oggi non è solo il giorno dell’addio all’operaio padre di cinque figli, il sindacato USB tornerà subito al lavoro per cercare di ottenere dall’azienda quelle richieste avanzate giorni fa, le stesse che hanno portato il sindacato a organizzare un’assemblea mercoledì scorso, la stessa assemblea dalla quale sarebbe scaturito il presunto picchetto e poi la morte del 53enne. Stabilizzazione dei contratti di lavoro a tempo determinato per 15 lavoratori e riassunzione di sei lavoratori licenziati a gennaio: queste le richieste su cui GLS e USB stanno portando avanti un vero e proprio braccio di ferro. Già due le riunioni in prefettura, riunioni per ora servite solo ad avviare una trattativa. Questo pomeriggio il terzo incontro mentre il presidio permanente davanti alla GLS di Montale prosegue.