La Banca di Piacenza celebra Ghittoni, acquistati 43 preziosi disegni

Una collezione di importanti opere dell'artista piacentino Francesco Ghittoni, 43 disegni composti da matita e carboncino su carta di grande pregio e valore che la Banca di Piacenza ha da poco acquistato e che saranno messi a disposizione della cittadinanza in occasione di una mostra che si terrà la prossima primavera e che sarà curata dal professore Alessandro Malinverni, esperto di arte.

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"Un acquisto di grande valore da parte della Banca di Piacenza – commenta Malinverni – si tratta di disegni che riportano schizzi e bozzetti preparatori, un patrimonio inestimabile e che se non fosse stato recuperato sarebbe andato perduto prima o poi. Perché questo purtroppo è il destino delle opere su carta: un po’ perché da sempre considerati di minor valore rispetto alle opere vere e proprie, un po’ per il materiale fragile, i disegni rischiano molto spesso di scomparire per sempre dalla circolazione. In questo senso risulta estremamente importante l’acquisto da parte della banca di questo lotto”.

Non solo recupero materiale, ma anche riqualificazione di un artista sempre troppo sottovalutato: “Sì, è una caratteristica di molti artisti piacentini, nemo profeta in patria. Anche Ghittoni come molti suoi colleghi ha raggiunto la fama al di fuori dei confini di Piacenza ed è stato riqualificato solo dopo la sua morte con una grande mostra allestita nel 1939 a Palazzo Gotico da alcuni suoi allievi”.

E la Banca di Piacenza ha deciso di celebrare concretamente la figura di Ghittoni: oltre alla mostra curata da Malinverni che sarà allestita in primavera e nella quale saranno presentati i nuovi 43 disegni, una prima esposizione sarà organizzata a dicembre a cura del noto critico Vittorio Sgarbi.

“Ho sempre amato Francesco Ghittoni, ricordo quando il giornalista Guido Piovene rispolverò la sua figura sostenendo che Piacenza aveva sottovalutato questo artista – ha commentato il presidente d'onore della Banca di Piacenza Corrado Sforza Fogliani – da sempre invece la Banca di Piacenza si impegna per riqualificare la cultura piacentina. Per questo abbiamo deciso di procedere a questo acquisto”.