“A breve si spegneranno i riflettori sul dramma di Amatrice, ma noi continueremo a lavorare perché la nostra città torni ad essere una delle più belle d’Italia”. Con queste parole ha esordito il consigliere comunale di Amatrice Federico Capriotti, ospite questa mattina in Municipio a Piacenza per incontrare il sindaco Paolo Dosi. Un incontro finalizzato a creare un vero e proprio ponte tra la nostra città e il Comune laziale devastato dal sisma del 24 agosto scorso. Non è un caso che l’amministrazione di Piacenza e quella di Amatrice siano entrati in contatto: “Il sisma che ha messo in ginocchio il centro Italia parla anche piacentino – ha detto il sindaco Paolo Dosi – la calamità naturale ha portato via anche una donna piacentina, Maria Elisa Conti, e Maria Teresa Carloni, moglie di un nostro concittadino, Giancarlo Catelli, maestro al Conservatorio Nicolini”.
Proprio i familiari delle vittime erano presenti a questo incontro e con la voce rotta dall’emozione hanno raccontato il loro dramma: “Ci siamo salvati per miracolo – racconta il genero di Maria Elisa Conti, Gianfranco Callori – perché la nostra casa si è sbriciolata letteralmente intorno a noi. Sono stati momenti difficilissimi che voglio ricordare con un episodio in particolare. In quei momenti drammatici, quando ci siamo resi conto di aver perso la nostra Marisa, ci siamo sentiti abbandonati da Dio, ci siamo chiesti “perché”, “com’è possibile che accadano queste cose”. Proprio in quel momento un vigile del fuoco che stava scavando tra le macerie della nostra abitazione ci ha mostrato un crocifisso: “Ho trovato questo, forse vi fa piacere tenerlo”. E’ stato un segnale, un ritrovamento simbolico che ci ha fatto capire che il Signore non ci aveva mai lasciato, che anzi ha condiviso con noi quell’enorme dolore. E alla fine deve essere un segno di speranza. Ora la popolazione di Amatrice si appresta a trascorrere l’inverno, avrà ancora più bisogno dell’aiuto di tutti e noi non dobbiamo dimenticarlo”.
Il consigliere Federico Capriotti mostra l’orgoglio e la voglia di ricominciare tipica degli abitanti di Amatrice: “Mi guardo intorno e tutto ciò che costituiva la nostra storia, la nostra identità, i nostri ricordi non c’è più. Vogliamo ripartire, abbiamo già iniziato a farlo, vogliamo che Amatrice torni ad essere il gioiello che era prima. E per fare questo sono fondamentali gli aiuti che provengono dall’esterno, esattamente come quello che ci sta offrendo Piacenza”.
Una collaborazione illustrata dal sindaco Paolo Dosi: “Come detto è una tragedia che in qualche modo ha toccato anche noi. Per questo vogliamo avviare una serie di iniziative che stiamo ancora studiando e che studieremo giorno per giorno per raccogliere aiuti concreti, fondi, soldi. Vogliamo che sia anche un modo per mantenere alta l’attenzione su un dramma che non dobbiamo dimenticare”.