Ettore Fittavolini presidente dell’Associazione pendolari Piacenza definisce inaccettabile l’aumento dei prezzi dell’1,7% previsto sui biglietti dei treni previsto alla fine dell’estate e lamenta una aumento in percentuale del 53,2% in 13 anni, ben oltre l’aumento del costo della vita.
NOTA ASSOCIAZIONE PENDOLARI PIACENZA
Se mai ve ne fosse bisogno, due “ piacevoli “ novità vanno ad arricchire, nella calura estiva delle carrozze senza aria condizionata, la vita dei pendolari e dei viaggiatori comuni.Da fine estate, Trenitalia ha richiesto alle Regioni un aumento dei prezzi dei biglietti, con un incremento fino al 1,7% in base alle fasce chilometriche.La scelta viene giustificata dal fatto che si tratta di adeguamento all’inflazione (!).Quindi a fronte del peggioramento inesorabile e documentabile della qualità dei servizi, se ne chiede l’aumento, in termine di costi per i clienti.Ad esempio, tra le altre vessazioni, non è previsto il diritto al rimborso del costo del biglietto dopo soppressioni o ritardi.Inaccettabile in toto, se si pensa che l’andamento del costo dei biglietti regionali in Emilia-Romagna dal 2000 al 2013 ha avuto un incremento del 53,2%, contro un aumento del costo della vita del 27,1%. !!Al punto che Federconsumatori Emilia Romagna, a quanto apprendiamo, ha promosso un ricorso all’Antitrust ed all’Autorità dei Trasporti, al fine di denunciare Trenitalia per il continuo peggioramento del servizio.Ci associamo incondizionatamente a questa e ad altre iniziative in merito. Come è pure inaccettabile l’altra sorpresina appena comunicata, motivata in questo caso con la lotta all’evasione.Dopo avere cancellato i biglietti a fascia chilometrica, dal 1° di agosto, per acquistare un biglietto regionale o sovraregionale (un Fiorenzuola-Milano, ad esempio) alla biglietteria di stazione o da qualsiasi rivenditore , verrà richiesto il giorno del viaggio, che sarà stampato sul titolo di viaggio.Il biglietto potrà essere usato esclusivamente entro le 23:59 di quel giorno, poi non sarà più valido. E avrà una durata massima di validità entro le 4 ore dalla timbratura (!!!).Trenitalia precisa – nelle istruzioni sul sito che accompagneranno questa piccola rivoluzione – che, se ci si trovasse ancora a bordo del treno allo scadere della validità (a causa del solito ritardo o disservizio) , si potrà raggiungere la destinazione finale (sic!), ma senza fermate intermedie.Particolarmente complicata si annuncia la vita per chi cambiasse idea sul proprio viaggio o, per qualsiasi ragione (ad esempio un treno cancellato), volesse conservare il biglietto per partire in un’altra data.Dal sito di Trenitalia: «Puoi cambiare una sola volta la data del tuo viaggio entro le ore 23:59 del giorno precedente la data indicata sul biglietto», presso i Self Service Trenitalia (gratuitamente). La self service emetterà un promemoria con la nuova data del viaggio, che dovrà sempre essere esibito insieme al titolo originale. Oppure, sempre gratis, in una biglietteria Trenitalia.Si può fare il cambio data anche nei punti vendita autorizzati, ma pagando una maggiorazione di cinquanta centesimi a biglietto. In caso di rinuncia al viaggio o di cambio itinerario, le procedure sono invariate ma vanno effettuate sempre entro le 23:59 del giorno precedente la data indicata sul biglietto. È evidente, quindi, che per i biglietti emessi per la giornata stessa il cambio viaggio sarà praticamente impossibile. Tutto questo caos per la succitata lotta all’evasione, che allo stato attuale, per come non viene effettuata, riqualifica di nuovo i viaggiatori tra serie A e serie B.IL presupposto per un tale provvedimento sarebbe la possibilità di prenotare treno e posto a sedere, cosa imprescindibile per chi utilizza FrecciaBianca o dei FrecciaRossa, ove i controlli avvengono regolarmente ed ove il personale è in numero sufficiente. La qual cosa, la prenotazione, è impossibile per un treno regionale. Precisando che in entrambi i casi viene comunque chiesto di obliterare il biglietto prima di salire sul treno.In un paese normale, prescindendo dal dovere civile e morale di pagare il biglietto, paese che non è l’Italia, ci sarebbero e ci sono i controlli, come chiunque abbia viaggiato all’estero può confermare.Da noi sui treni regionali, e migliaia di pendolari piacentini lo possono testimoniare, siamo all sbando, i controlli sono inesistenti, con il vincolo che il capotreno, causa agente unico, debba stare in cabina di guida con il macchinista e praticamente si muove solo per arrivi e partenze sulle stazioni del percorso.Avanti così che andiamo bene !!!
Ettore Fittavolini Presidente Associazione Pendolari Piacenza