Sanità. Più di un milione di euro, tra risorse statali e regionali, per completare la rete delle strutture extraospedaliere e rafforzare i servizi di salute mentale sul territorio così da superare, in modo definitivo, gli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg). La proposta di ripartizione delle risorse ancora disponibili – contenuta nello schema di delibera di Giunta – ha avuto parere positivo, oggi, dalla Commissione consiliare competente: sul totale (1 milione 156mila euro circa), 791mila andranno all’Ausl di Piacenza, per la riqualificazione di una Residenza per il Trattamento riabilitativo (Rti), 365mila all’Ausl di Bologna, per la realizzazione del secondo stralcio del Polo Psichiatrico Integrato (all’interno dell’ex Roncati, dove è già presente una residenza apposita).
“La nostra Regione- ha commentato l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- è stata una delle prime a costruire un’alternativa all’Opg, sia con residenze dedicate che con la messa in rete dei servizi di salute mentale delle Aziende sanitarie in stretto rapporto con la magistratura. Il bilancio del primo anno è estremamente positivo, dimostrando la validità dell’approccio e del metodo di lavoro”.
Con la legge 9 del 2012, in Italia si è sancito il superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) attraverso l’individuazione, in ogni regione, delle cosiddette Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems). Per consentire il raggiungimento di quest’obiettivo (come termine ultimo per la chiusura definitiva degli Opg, è stato indicato il 31 marzo 2015), lo Stato ha assegnato risorse alle Regioni: con decreto del ministero della Salute, l’Emilia-Romagna ha ottenuto un finanziamento di 9 milioni e 900mila euro circa. Cifra, questa, ripartita successivamente nel 2013 con un programma ad hoc dalla Regione stessa, che ha aggiunto risorse proprie per oltre 550mila euro. In tutto, quindi, oltre 10milioni di euro per la realizzazione di Rems e per il potenziamento dei servizi di salute mentale sul territorio.
Attualmente le due Rems – transitorie – funzionanti in Emilia-Romagna sono a Bologna e a Mezzani, in provincia di Parma, in attesa che apra, a fine 2017, quella di Reggio Emilia. Complessivamente dispongono di 24 posti. Dall’apertura (primo aprile 2015) a oggi hanno visto 42 ingressi e 22 dimissioni. In base anche a questi dati, il progetto per la costruzione della Rems di Reggio Emilia è stato rimodulato, e si è deciso di ridurre i posti previsti, da 40 a 30. In questo modo c’è stata una riduzione dei costi previsti e una disponibilità di risorse residue: di qui la proposta di riassegnazione, approvata oggi dalla Commissione, e che andrà successivamente in Giunta per il via libera definitivo. /CV