Chemioterapia alla Casa della Salute di Bettola: stamattina i primi tre pazienti sono stati sottoposti ai trattamenti. L’inizio ufficiale dell’attività ha visto la presenza simbolica del direttore generale dell’Ausl Luca Baldino, affiancato dal suo staff, del sindaco Sandro Busca e del direttore del dipartimento di Oncoematologia Luigi Cavanna.La signora Francesca è stata la prima a sperimentare le potenzialità del nuovo ambulatorio e si è detta molto sollevata di poter effettuare la cura vicino a casa. Come lei, saranno circa una novantina i pazienti dell’alta e media Valnure che potranno scegliere di fare visite, controlli e chemioterapia nella Casa della Salute di Bettola, evitando periodici spostamenti in città o in altre sedi.Con questa importante innovazione, l’Azienda Usl di Piacenza continua nella direttrice tracciata negli ultimi anni: garantire ai pazienti affetti da tumore, per la maggior parte anziani e comunque fragili, di curarsi il più vicino possibile al proprio domicilio, limitando i viaggi, le attese, le spese economiche e le difficoltà di trovare un accompagnatore.Da tempo, nel territorio piacentino l’assistenza al malato oncologico avviene con una forte e collaudata integrazione fra ospedale e territorio, con la costituzione di una rete oncologica provinciale. Il malato oncologico necessita spesso di cure ripetute nel tempo; per questo la distanza dal centro di cura può rappresentare un notevole problema, con l’esigenza che il paziente sia accompagnato da parenti, con perdita di giornate di lavoro, con difficoltà e disagi che si sommano a quelli già molto seri provocati dalla malattia. Il dipartimento di Oncologia- Ematologia dell’Ausl di Piacenza ha sviluppato, dagli anni 2000 in poi, una rete che copre tutto il territorio provinciale: gli oncologi si spostano nei tre ospedali della provincia, assicurando assistenza e cura avanzata ai pazienti il più vicino possibile alla residenza. Gli specialisti assicurano le prime visite oncologiche, impostano i programmi di terapia, cercando di dare risposta adeguata a diversi bisogni. I pazienti oncologici sono prevalentemente anziani, spesso con altre patologie concomitanti. Va inoltre considerato che, nel caso di effetti collaterali, è fondamentale potersi riferire a un ambulatorio non troppo lontano da casa.Finora questa rete di cure oncologiche forniva assistenza agli abitanti delle valli Arda, Trebbia e Tidone, facendo capo agli ospedali di Fiorenzuola, Castelsangiovanni e Bobbio. La zona della Val Nure era rimasta scoperta e lo sforzo di tutti si è concentrato per cercare di colmare il disagio legato alla distanza da Piacenza di frazioni di Ferriere, Farini ma anche di Bettola, nella logica di garantire equità di accesso alle cure. A Bettola si prevede che il medico specialista, unitamente all’infermiere esperto di cure oncologiche, sia alla Casa della Salute un giorno alla settimana (il martedì). Il paziente sarà sottoposto, il lunedì, al prelievo di sangue per gli esami necessari. Dopo l’oke del medico oncologo, che esaminerà da Piacenza i risultati degli accertamenti ematici, i farmaci saranno preparati a Piacenza dall’Unità di Farmaci Antiblastici (UFA) e verranno inviati a Bettola con le stesse modalità con cui già sono spediti a Bobbio, Fiorenzuola e Castelsangiovanni.