Nizza, paura per Yassine Baradai: “Mio fratello non rispondeva al telefono”

La strage di Nizza avvenuta ieri sera è l’ennesima ferita arrecata all’Europa dall’estremismo islamico. Ma tra chi ieri sera ha vissuto attimi di vero terrore c’era anche Yassine Baradai, presidente della Comunità Islamica di Piacenza. Alcuni familiari di Yassine, infatti, vivono a Nizza.

Radio Sound

“Ho un fratello che abita nella città francese con i suoi figli. Appena ho saputo quanto accaduto ho provato a mettermi in contatto con lui ma inutilmente, non rispondeva al telefono e sia io che i miei parenti abbiamo passato ore di vera paura. Anche perché ieri era festa e l’attentato è avvenuto in una zona centrale dove in quel momento era facile fosse presente anche lui. Solo alle 2 di notte siamo riusciti a metterci in contatto con lui, finalmente”.

“L’estremismo, gli attentatori, non guardano alla religione, colpiscono nella mischia rischiando di mietere vittime anche tra persone della loro stessa religione. Anzi, noi islamici siamo doppiamente vittime del terrorismo, perché se da una parte rischiamo come tutti, dall’altra dobbiamo anche affrontare i pregiudizi di quelle persone che ci additano come se fossimo stati noi a uccidere. La verità è che questo modo di interpretare l’Islam è fuori da qualsiasi concezione”.