Promozione della conoscenza dei diritti dell’infanzia, prevenzione della violenza sui minori e incentivazione della partecipazione dei minori alla cittadinanza attiva: sono queste le tre aree su cui si è concentrata nell’ultimo anno l’impegno del Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Luigi Fadiga, che questo pomeriggio ha presentato all’Assemblea legislativa la sua Relazione sulle attività del 2015.
Nel 2015 sono state 157 le segnalazioni ricevute dalla figura di garanzia dell’Assemblea legislativa, in 126 casi individuali e in 31 invece collettive. I minorenni coinvolti sono in totale 163: 111 sono italiani, 49 stranieri, 3 hanno la doppia cittadinanza. I maschi sono stati al centro di 81 interventi, mentre le femmine sono rimaste coinvolte 77 volte.
In 49 casi la segnalazione è arrivata dai genitori, in 20 dalla autorità giudiziaria minorile, in 14 dai Servizi socio-sanitari. Seguono poi gli avvocati (8), la scuola (7), i parenti (5), mentre solo in 4 occasioni è stato lo stesso minore a richiedere l’intervento del Garante.
Bologna è l’area più interessata (56 segnalazioni), al secondo posto Reggio Emilia (25), al terzo Parma (16), mentre chiude questa classifica Piacenza (5). Nel mezzo Forlì-Cesena (13), Modena e Ravenna (11) e Ferrara e Rimini (6).
Le maggiori criticità riguardano le conflittualità fra privati, prevalentemente genitori, che ricadono sui bambini: sono state 47 le segnalazioni sul tema, di cui 4 relative a vere proprio sottrazioni di minori. Altrettante segnalazioni sono arrivate per conflitti tra privati e servizi o autorità giudiziaria, in particolare sull’affidamento. I problemi con la scuola sono stati al centro di 27 segnalazioni, mentre in 25 casi il Garante è intervenuto per contrasti tra servizi e autorità giudiziaria, principalmente per difficoltà nell’esecuzione dei provvedimenti del tribunale.
Complessivamente nel 2015 sono stati effettuati 21 incontri (11 con i segnalanti e 10 con i soggetti istituzionali competenti nella gestione dei casi) e 2 visite a comunità e strutture di accoglienza del territorio per verificare la situazione dei minori fuori famiglia.