Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa della Lega Nord sulla questione del maxiappalto per l'illuminazione pubblica.
"Il maxiappalto sull'illuminazione pubblica della città sta mettendo a dura prova la coesione della maggioranza di Palazzo Mercanti, addirittura il “troppo quieto” sindaco Dosi. Al cittadino comune il tutto appare incomprensibile, essendo l'illuminazione pubblica un semplice interruttore collegato ad una lampadina, acceso o spento in specifici orari e con una determinata potenza luminosa. Allora, qual è il problema?
E' immaginabile che ogni ditta partecipi alla gara proponendo un prezzo a lei vantaggioso; stesso discorso vale per l'amministrazione comunale, che deve scegliere l'offerta che garantisca il miglior rapporto qualità/prezzo, al fine di offrire il servizio più adatto alle necessità della comunità.
Giocare al ribasso non è la carta migliore, e la storia lo dimostra: a New York, qualche anno fa, a causa di un black out, delinquenti e ladri misero in ginocchio la città. In Italia, invece, i problemi legati ad appalti scadenti hanno innescato il subappalto tanto caro al sistema mafioso. Bisogna semplificare la diatriba proponendo l'applicazione della media ponderata fra le offerte delle ditte in busta chiusa: chi si avvicina al prezzo medio vince l'appalto. Le ditte partecipanti devono possedere specifici requisiti, e non possono assolutamente subappaltare, oltre ad essere soggette a gravissime penali in caso di incuria.
La diatriba in consiglio comunale è, pertanto, incomprensibile. E i così detti paladini dissidenti della maggioranza, che si ergono a “menti libere”, prendono in giro i cittadini. Infatti, se l'appalto fosse stato di minor valore, nessuno sarebbe schizzato dalla seggiola. Ma, di fronte a 34 milioni, anche il sindaco Dosi si è svegliato dal suo sonno.
Tutto ciò ha portato alle dimissioni di un dirigente, il quale è arrivato al punto di rinunciare allo stipendio, mettendo a rischio il suo bilancio famigliare, pur di togliersi da questo affare. Speriamo che la verità emerga quanto prima".