Terra Comune si traduce oggi in storie di resistenza attiva sul territorio montano piacentino, storie che diventano esperienze concrete di successo imprenditoriale dal valore globale, in grado di essere attrattive per il turismo generando al contempo una reale capacità reddituale per chi vive l’Appennino e teme di rimanere in zone meno servite e scarsamente abitate. E’ stato soprattutto questo il filo conduttore dell’incontro organizzato dal Consorzio di Bonifica di Piacenza e da GAL del Ducato (con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia di Piacenza, Comune di Bobbio, Parchi del Ducato e delle Unioni delle valli piacentine) tutti insieme a Bobbio per unire le risorse utili a definire un miglioramento collettivo delle condizioni ambientali, sociali ed economiche delle terre alte. Un messaggio che parte dal locale, ma possiede una valenza decisamente più ampia e che si proietta inevitabilmente su tutto l’Appennino. Così, promuovere importanti occasioni di approfondimento tematico (Futuro dell’Agricoltura in Montagna e Montagna da Vivere) in grado di dare energia a tutti i percorsi possibili per riuscire valorizzare, nel breve, le potenzialità di questi comprensori, diventa una sfida da intraprendere. Una sfida che unisce alcune esperienze consolidate – presentate anche come storie di vita nel corso del meeting attraverso video esemplificativi – a start up efficaci e alla ricerca accademica di qualità svolta dalle università che collaborano con gli enti su strategie mirate. In questi comprensori montani l’agricoltura del Terzo Millennio diventa così quanto mai strategica e il traguardo è riuscire a potenziarla come opportunità innovativa da sfruttare anche per le reali forme d’investimento e sostegno forniti dalle istituzioni europee e regionali. Agricoltura di prospettiva dunque che, soprattutto nelle aree montane, è anche strumento di difesa e salvaguardia idrogeologica dei versanti, oltre a fornire un motivo economico essenziale per restare a presidiare un territorio ricco e non sempre messo a profitto a dovere. Significativo il contributo portato all’attenzione dei presenti da Andrea Carbonari (dottore forestale della Provincia Autonoma di Trento) che ha descritto un esempio molto concreto di azioni di ripristino e modifica del territorio circostante attraverso l’ingegneria naturalistica a km zero.A Bobbio istituzioni, cittadinanza attiva, imprenditori – davanti ad una sala gremita di giovani studenti e interessati – si sono incontrati per trovare un’intesa sullo sviluppo che possa rappresentare un percorso non scontato. “Crediamo che sia fondamentale risvegliare l’interesse di chi crede nelle potenzialità dello sviluppo della montagna – ha sottolineato il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Fausto Zermani- e portare ad esempio pratico chi ha dimostrato coi fatti e le azioni di avere i numeri e ha creato attività di successo sia il modo migliore per incentivare le giovani generazioni”. A Zermani ha fatto eco il neo presidente del GAL del Ducato Marco Crotti: “ La montagna piacentina costituisce un laboratorio ottimale. Territorio complesso e messo a dura prova da calamità recenti, ma le eccellenze ambientali imprenditoriali e culturali sono le basi su cui costruire nuove e più globalizzate vie di sviluppo in grado di raccogliere le migliori energie aperte al cambiamento”. Energie che l’Assessore Regionale all’Agricoltura Simona Caselli ha confermato essere già nel nuovo PSR: “la montagna è strategica per il territorio e non dobbiamo dimenticare che fare agricoltura in alcune zone significa mettere più impegno e sacrificio rispetto alla pianura ed è per questo che intendiamo sostenere ogni possibile sforzo che comprenda presidio, investimento e innovazione su queste aree rilevanti per tutto il tessuto economico”. Un elemento imprescindibile per un territorio produttivo che vuole ulteriormente spiccare il volo è anche quello della sicurezza idrogeologica e all’incontro di Bobbio non poteva mancare l’apporto dell’Assessore all’Ambiente della Regione Emilia Romagna Paola Gazzolo che ha illustrato minuziosamente i nuovi progetti integrati regionali presenti nel Piano Regionale della Montagna soffermandosi anche sulle potenzialità delle valli piacentine in cui i lavori di rispristino dopo i fenomeni alluvionali sono stati assai rapidi a garanzia un pronto e rinnovato riscatto. Nel corso della giornata – coordinata dal vice-direttore del Corriere della Sera Giangiacomo Schiavi – particolarmente significative ed emozionanti sono state la video-intervista esortativa di Carlin Petrini, padre fondatore di Slow Food e la proiezione del corto “ Il Pianeta che ci ospita” di Ermanno Olmi. Organizzazione curata da Orietta Cella e studio Etre.