Tribunale, su il sipario sul nuovo cortile. Ma la maleducazione non manca

I lavori sono durati circa un anno, presidiati personalmente e con scrupolo certosino dallo stesso presidente del Tribunale di Piacenza, Italo Ghitti. Proprio in questi giorni, infatti, è tornato ad alzarsi il sipario sul cortile interno del palazzo di giustizia di via del Consiglio. Un cortile perimetrato da chiostri del tardo Quattrocento, vincolato dalla Soprintendenza, che ha visto la sostituzione del pavimento e il consolidamento delle strutture decorative (colonnine in marmo e cotti). Fin d’ora, negli orari di apertura del Tribunale, i piacentini potranno ammirare questo gioiello di architettura tornato a splendere grazie ai lavori diretti ed eseguiti dalla scuola edile di Piacenza e dalla impresa Bisotti. Costo dei lavori 120mila euro cofinanziati dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, dalla Banca di Piacenza, da Cariparma, da Ance-Confindustria, da Unicredit, dalla Camera di commercio e dalla Cassa Edile. A tutti questi enti e soggetti va il sentito ringraziamento del presidente Ghitti “per la generosità e l’attenzione dimostrata”. Va ricordato che il rifacimento del cortile è soltanto una parte dell’opera di recupero e salvataggio del Tribunale di Piacenza (lavori che constano di 3 lotti) per la quale sono stati stanziati 5.785.000 euro. 

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“Siamo particolarmente soddisfatti dell’esito dei lavori fin qui realizzati – ha spiegato Ghitti – ora speriamo che entro la fine dell’anno si completi tutto il resto”. Non è però tutto oro quel che luccica, dal momento che Ghitti ha voluto strigliare i piacentini richiamandoli a un maggiore senso civico. “Alcuni segnali di questi giorni non sono certo incoraggianti. Nonostante i portacenere collocati in più punti intorno al cortile, c’è chi si permette di gettare i mozziconi di sigaretta sul selciato appena rifatto. Un fatto di maleducazione davvero spiacevole”.