Sabato 28 e domenica 29 maggio al teatro Trieste 34 di Piacenza a partire dalle ore 21.00 “Flusso di (In)Coscienza”.
Facciamola breve: chi? Che cosa? Quando?Dove? Come e perché?Chi “mastica” un po’ di giornalismo sa che queste sono considerate le classiche irrinunciabili domande che devono essere presenti in ogni articolo, come risposta alle possibili domande di un qualsiasi lettore che si accinge a leggere il pezzo.Ebbene, partiamo dalla prima: chi? Gli Aristomatti. Il gruppo teatrale piacentino ci è ricascato e ha pensato bene di portare in scena un nuovo spettacolo scritto, diretto e interpretato dall’ormai consolidata formazione composta da Matteo Brusamonti, Chiara Poggi, Rebecca Sola, Cecilia Dodici e Miriam Luise. E con questo ci siamo tolti anche il “che cosa?”. Passiamo al quando, al dove e al come: lo spettacolo, infatti, si terrà sabato 28 e domenica 29 maggio al teatro Trieste 34 di Piacenza a partire dalle ore 21.00, con ingresso su prenotazione, la quale si potrà effettuare scrivendo alla pagina Facebook della compagnia “Aristomatti Piacenza”, inviando una mail alla casella di posta aristomatti.piacenza@libero.it o rivolgendosi direttamente alla biglietteria del teatro Trieste 34.
Ma di che cosa parlerà lo spettacolo di quest’anno? Come i più attenti avranno intuito, il titolo presenta un chiaro riferimento al ben noto (o almeno dovrebbe esserlo) “flusso di coscienza” dello scrittore, poeta e drammaturgo irlandese James Joyce di cui, peraltro, quest’anno ricorre il settantacinquesimo anniversario dalla scomparsa. L’artificio letterario inventato dal celebre autore dell’ “Ulisse” e presente in altri classici della letteratura moderna, per l’appunto il flusso di coscienza, indica un accostamento casuale di pensieri che fluiscono liberamente, immediati e spesso incoerenti, tipici di chi pensa senza imporsi un argomento rigoroso.Una sorta di sogno ad occhi aperti, a cui il giovane ensamble piacentino ha voluto aggiungere il suo ormai classico tocco di surrealismo, follia e sarcasmo. E quando si ha a che fare con questo genere di elementi, non si può che affrontarli con la giusta incoscienza. Una commistione fatale, dunque, dalla quale nasce il titolo della nuova divertente opera. Solo ora, però, chi scrive si è reso conto di non aver lontanamente sfiorato l’ultima delle domande irrinunciabili del giornalismo, ossia “perché?”. Già: perché portare in scena uno spettacolo di questo genere?Una cosa è certa: per scoprirlo non resta che prenotare il proprio posto al Teatro Trieste 34 per sabato 28 e domenica 29 maggio e assistere allo spassoso “Flusso Di (In)Coscienza”, degli Aristomatti.