«Il carcere non è un lager. Un deputato ha mentito ai poliziotti: gravissimo»

Peggio di un lager nazista. Tale sembrerebbe il carcere delle Novate alla luce delle dichiarazioni del deputato grillino Vittorio Ferraresi che ieri mattina, a sorpresa, si è presentato nel penitenziario piacentino per un’ispezione in qualità di parlamentare nonché membro della Commissione Giustizia. Un blitz per rivelare, sembrerebbe, «la situazione ai limiti della tortura» nella quale si troverebbe a vivere il detenuto 41enne marocchino Rachid Assarag condannato a 9 anni per stupro e attualmente carcerato a Piacenza dopo 11 trasferimenti in altrettanti carceri italiani. Ebbene oggi arriva la fermissima presa di posizione del segretario regionale del sindacato Osapp di Polizia penitenziaria, l’ispettore Giovanni Marro, che tra l’altro è in servizio proprio alle Novate. Un attacco inaccettabile, dice Marro senza riserve riferendosi all’azione del parlamentare del Movimento 5 Stelle, «messo in atto solo per ottenere visibilità, abusando della sua carica di parlamentare, mentendo a dei poliziotti penitenziari ai quali ha dichiarato di aver lasciato il cellulare nell’apposito cassetto prima di entrare in istituto e introducendone invece un altro in maniera fraudolenta, arrivando addirittura a mettere le mani addosso a un ispettore di polizia che tentava di far rispettare il regolamento facendosi consegnare il telefonino». «Così facendo – aggiunge Marro – non si fa certo il bene di Assarag, convivendolo che è dalla parte della ragione mentre i servitori dello Stato sono dalla parte del torto». Non è così, dice il segretario dell’Osapp senza se e senza ma: «Mai e poi mai la Polizia penitenziaria permetterebbe che un detenuto viva in condizioni di tortura. Siamo i primi garanti dei diritti dei detenuti e questo deve essere molto chiaro».

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Ed entra nel dettaglio, l’ispettore Marro, negando punto su punto le accuse inquietanti mosse contro l’istituzione di cui fa parte e contro i vertici del carcere delle Novate nei confronti dei quali lo stesso Marro esprime piena solidarietà e sostegno. Stiamo parlando di un detenuto arcinoto all’amministrazione penitenziaria nazionale, dice; un detenuto che ovunque è stato ha creato disordini enormi. La cella in cui si trovava – prosegue l’ispettore – era una cella provvisoria visto che giusto lunedì scorso lo stesso Assarag aveva distrutto la sua provocando peraltro danni ingenti. Cella provvisoria ma provvista di acqua corrente, contrariamente a quanto dichiarato dal parlamentare grillino. «Ovvio che se poi un detenuto vuole l’acqua minerale, come nel caso di Assarag, deve pagarla come qualsiasi altro detenuto». Ma non è assolutamente vero – dice Marro – che il materasso era bagnato, che c’erano macchie di sangue e quant’altro. Sulla pulizia del sanitari, poi, non è certo responsabilità degli agenti penitenziari: «E’ il detenuto che deve provvedere alla pulizia del bagno, non ci sono certo inservienti che fanno i lavori come in un albergo».

Smentite categoricamente anche le accuse di pestaggi: gli ematomi del detenuto marocchino sono per lesioni autoinferte, come ha fatto più volte e come più volte è stato accertato dal personale sanitario, dice il sindacalista della Penitenziaria. Il quale torna a bomba sul fatto che ritiene più grave e cioè la menzogna del deputato Ferraresi alle autorità: «Abusando della sua qualifica di parlamentare – dice il segretario regionale dell’Osapp – l'onorevole Ferraresi ha deliberatamente nascosto un telefono cellulare introducendolo in carcere pur essendo vietato; la polizia penitenziaria si è fidata di lui e nella sua qualità di deputato della Repubblica non lo ha sottoposto ai normali controlli personali ai quali vengono sottoposti tutti gli altri visitatori della struttura». E ciò che è più grave, una volta all’interno, lo stesso parlamentare – prosegue Marro – ha tentato di fare fotografie «arrivando a spintonare un ispettore di polizia con l’aiuto dello stesso detenuto Assarag il quale ha addirittura “cinturato” con le gambe l’ispettore in questione per impedirgli di fare il suo lavoro». Un episodio gravissimo, inaudito di cui si occuperà l’autorità giudiziaria; un episodio, secondo l’ispettore Marro, che getta discredito immeritato sulla casa circondariale di Piacenza, sui suoi vertici e sul corpo di Polizia penitenziaria facendo passare i suoi appartenenti come aguzzini invece che come garanti dei diritti dei detenuti.

La presa di posizione anche di Santo Guercio della Fp Cgil polizia penitenziaria: "Non possiamo che smentire categoricamente tutte le affermazioni espresse dal parlamentare del movimento 5 stelle, on ferraresi, in visita al carcere delle Novate. Si e' preso gioco della polizia pen. facendo vedere alla polizia pen. Ed al vice direttore che depositava il telefonino nella cassetta di sicurezza ed invece ne custodiva un altro sulla sua persona per poi cercare di utilizzarlo all'interno dell'istituto, precisamente all'interno del bagno della cella del detenuto assarag, a suo dire per fare delle foto. L'onorevole non dice che il det. Assarag si è scagliato contro l'ispettore che voleva impedire al Ferraresi di utilizzare il telefonino,  questi sono i motivi per cui è stata sospesa la visita all'interno dell'istituto penitenziario, le autorità che lo accompagnavano sono stati costretti ad accompagnarlo fuori dall'istituto senza alcun ricorso a forzature. L'on. Ferraresi ha raccontato i fatti in modo non veritiero per denigrare la polizia pen. e i suoi vertici, per far apparire il carcere come luogo dove nn vengono rispettati i diritti. come mai non dice anche che l'assarag ha danneggiato gravemente la sua cella ed era stato spostato per ragioni di sicurezza?
La polizia penitenziaria opera ogni giorno in condizioni lavorative precarie dove spesso viene vituperata da alcuni detenuti che nn accettano le più basilari regole dell'ordinamento penitenziario. L'onorevole nn si chiede come mai il detenuto Assarag continua a cambiare carceri continuamente a causa dei suoi reiterati comportamenti che ripudiano le più basilari regole penitenziarie.
Una cosa è certa, con il suo comportamento ha danneggiato oltre all'immagine della polizia penitenziaria anche la stessa immagine del movimento 5 stelle, per questo c aspettiamo che il movimento prenda le distanze dall'On. Ferraresi. Comunque ci saranno le autorità preposte ad accertare i fatti accaduti.