È stato un successo il convegno “L’innovazione e la sostenibilità del packaging nel settore agroalimentare” organizzato da Confapi Industria Piacenza nella sede dell’Università Cattolica. Da parte del presidente Cristian Camisa la proposta di “creare un centro studi sul packaging con le università, le associazioni di categoria e le imprese”.
Avere riportato sotto i riflettori un’eccellenza piacentina che conta 2000 addetti e 70 imprese con una crescita annuale pari al 2 o 3 per cento. È questo il risultato conseguito da Confapi Industria Piacenza grazie al convegno svoltosi all’Università Cattolica dal titolo “L’innovazione e la sostenibilità del packaging nel settore agroalimentare”.
L’iniziativa, aperta dai saluti del presidente Cristian Camisa e del vicesindaco Francesco Timpano e coordinata dal direttore di Telelibertà e Liberta.it Nicoletta Bracchi, ha fotografato un settore che, come ha spiegato il direttore del Laboratorio di economia locale della Cattolica Paolo Rizzi, conta “70 imprese e 2000 addetti diretti che diventano 2500 se si considerano l’indotto e le imprese piacentine che hanno sedi legali fuori dal territorio”. A emergere è stato il quadro di una vera e propria eccellenza territoriale ma mai considerata nel suo complesso: lo ha confermato anche lo stesso Camisa, che ha lanciato l’idea di creare a Piacenza “un centro di studi che coinvolga le università cittadine, le associazioni di categoria e le imprese”. Come Nordmeccanica Group che, come ha spiegato il direttore tecnico Vincenzo Cerciello, “è un’azienda che registra oggi una crescita dal 12 al 15 per cento e una presenza in tutti i mercati già affermati e in via di sviluppo”. O come Safta, per la quale l’Emea director Massimo Ratti ha parlato di “una crescita e di una innovazione continua che si registrano anche in tutto il settore del packaging”.
“Quello dell’imballaggio è un macromondo” ha spiegato il direttore dell’Istituto Italiano Imballaggio Marco Sachet, “all’interno del quale l’imballaggio flessibile rappresenta settore giovane che è pari al 3 per cento per quantità e al 6 o 7 per cento per il valore: si tratta di una tipologia preziosa perché consente di fare degli imballaggi ad hoc per i prodotti più diversi, in particolare nel settore alimentare”. E in questo modo non a caso consente anche un risparmio: me ha parlato il presidente di Giflex e componente della Fpe “Flexible Packaging Europe” Michele Guala: “La funzione del packaging nella lotta allo spreco alimentare è importante” ha dichiarato, “progressivamente il packaging è sempre più a misura del singolo in modo da comportare un minore consumo del prodotto. Si tratta di una sensibilità che sta emergendo solo negli ultimi anni anche grazie alle nuove direttive della Fpe sull’uso efficiente delle risorse”.
“Il successo della produzione italiana di macchinari per imballaggio” ha spiegato Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager Centro Nord UniCredit, “risiede in un sistema imprenditoriale Made in Italy che rappresenta una delle punte tecnologicamente più avanzate della manifattura nazionale. Un universo con un'alta specializzazione settoriale che ha senza dubbio un centro di rilievo nel distretto produttivo emiliano e, più nel dettaglio, vanta eccellenze proprio nell’area piacentina. Una filiera che coinvolge numerose imprese, una realtà produttiva che UniCredit conosce e sostiene attraverso servizi come il Reverse Factoring”.
A intervenire sono stati anche il responsabile di Unicredit factoring S.p.A Andrea Barra, Marco Re Fraschini di TS&D Group Leader EMEA – Packaging and Specialty Plastic, la dirigente di Laminati Cavanna S.p.A Anna Paola Cavanna che ha evidenziato “la sostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi nel rispetto delle tematiche ambientali con il quadro normativo di riferimento”, l’amministratore delegato di Steriltom Dario Squeri, il Sales manager di Omce S.p.A Enrico Ciferri, il ricercatore dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano Efrem Terraneo e il Customer solution manager di Number1 Logistics Group S.p.A Andrea Sacchi.
“L’impegno per l’organizzazione è stato tanto e altrettanta è la soddisfazione per un appuntamento che intendiamo ripetere” ha concluso il direttore di Confapi Andrea Paparo, “vogliamo infatti periodicamente organizzare un momento di confronto su questi temi sui quali Piacenza può dare un contributo importante”.