Si chiude domenica 8 maggio alla 16 la Stagione di Danza 2015-2016 del Teatro Municipale di Piacenza con il balletto Romeo e Giulietta. Protagonista la Compagnia Nazionale del Balletto che danzerà sulle musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij , arrangiate da Marco Schiavoni, con le coreografie di Maria Grazia Garofali. I ruoli dei due giovani amanti saranno interpretati dalle étoiles internazionali Letizia Giuliani e Giuseppe Picone che, dopo un anno, torna a danzare nel nostro teatro.
Uno spettacolo che va a sostituirsi, per causa di forza maggiore, a quello annunciato ad inizio stagione che prevedeva l'impegno del Balletto del Teatro Nazionale di Belgrado nella prima rappresentazione italiana del balletto di Sergej Prokof'ev Romeo e Giulietta coreografato da Giuseppe Picone. Un cambio di programma resosi necessario dopo che le inondazioni, che hanno colpito la Serbia nel mese scorso, hanno rovinato le scenografie del balletto con conseguenti danni al Teatro di Belgrado.
Il balletto basato sul dramma shakespeariano, per la prima volta messo in scena nella versione di Čajkovskij, è coreografato da Maria Grazia Garofoli che ha voluto Shakespeare stesso nelle vesti del narratore che racconta le sue storie, ma ispirate dagli stessi interpreti che gli consegnano la loro gioia, i loro amori… La loro anima e tutta la narrazione sfuma nell’intensità delle emozioni, e nella profondità della passione.
Una decisione che la coreografa ha preso alla luce del fatto che spesso quando si affida ad un coreografo il compito di un nuovo lavoro talvolta “l’originale grido spontaneo potrebbe non far rinascere in noi la musica stessa; accade allora che le vecchie coreografie ma anche tutto ciò che aveva contribuito allo svilupparsi delle stesse, ha in qualche modo oscurato la luce dell’immediatezza originale”.
“In definitiva noi coreografi – ha aggiunto Garofoli – diventiamo lo strumento di un ritorno alla concordia, fra gestualità corporea ed i canoni accademici, alla ricerca di quella melodia primitiva che nel corso degli anni non è stata ritrovata, allora l’artificio (l’arte) da giusta opposizione che era, diventa rimedio di una nuova forza comunicativa ritrovata ed è proprio in virtù di questa forza dell’arte che nuove preposizioni si possono acquisire, quali il sogno della bellezza sia nel gesto virile che nella femminilità”.
TRAMA
L'azione si svolge a Verona dove da anni due grandi famiglie, i Montecchi e i Capuleti, sono consegnati ad un odio inestinguibile (di cui si ignorano peraltro le cause). Romeo, figlio ed erede della famiglia Montecchi, è innamorato della bella Rosalina e non teme di affrontare a questo riguardo gli scherzi dei suoi amici Benvolio e Mercuzio.
Capuleti, il capo della famiglia rivale si prepara a dare una grande festa per permettere a sua figlia, Giulietta, di incontrare il nobile Paride. Quest'ultimo, in effetti, l’ha richiesta in matrimonio ed i genitori di Giulietta sono favorevoli a quest'unione. Romeo – che crede di trovarvi Rosalina – si autoinvita con gli amici Benvolio e Mercuzio a questo grande ballo mascherato. Scorge Giulietta e resta folgorato dalla sua bellezza cadendo follemente innamorato di lei; è il colpo di fulmine reciproco. Le si avvicina e l’abbraccia due volte quindi si ritira. Romeo e Giulietta scoprono adesso la loro identità reciproca. Disperati si rendono conto di essersi innamorati ciascuno del proprio peggior nemico.
Al cader della notte, Romeo si nasconde nel giardino del Capuleti. Quindi si avvicina sotto il balcone di Giulietta e le dichiara il suo amore. Tutti e due fanno a gara nel pronunciare dichiarazioni d’amore appassionate. Perdutamente innamorato, Romeo si confida il giorno dopo con fra Lorenzo, il suo confessore. Inizialmente incredulo, fra Lorenzo promette tuttavia a Romeo di aiutarlo e di celebrare il suo matrimonio, nutrendo anche la speranza di riconciliare Capuleti e Montecchi.
Tebaldo cugino di Giulietta, sfida Romeo a duello. Ma il giovane – al colmo della felicità e pieno di una simpatia "fraterna" per l’aggressore – rifiuta di battersi. Mercuzio, il confidente ed amico di Romeo, giovane coraggioso e brillante, si affretta a sostituirlo battendosi contro Tebaldo. Quest'ultimo lo ferisce a morte. Mercuzio muore maledicendo il litigio delle due famiglie nemiche. Romeo vendica la morte del suo amico ed uccide Tebaldo. Romeo ormai ricercato deve fuggire in esilio.
Giulietta è in preda al dolore. Suo padre, reso inquieto dallo stato d’animo della figlia, decide di accelerarne il matrimonio con il conte Paride. Il matrimonio avrà luogo il giorno dopo. Giulietta si rifiuta. Suo padre la minaccia: o sposa Paride, o la disereda. Lei corre da fra Lorenzo che le propone di bere un filtro che può darle l'aspetto della morta per quaranta ore: credendola morta la chiuderanno nella tomba del Capuleti. Fra Lorenzo verrà allora con Romeo a liberarla. Il frate promette di informare Romeo dello stratagemma. Giulietta accetta il piano. Rimasta sola nella sua camera, beve il filtro. La mattina del giorno dopo la governante la scopre inanimata. Tutta la famiglia piange la morte di Giulietta. Fra Lorenzo fa sì che tutto si svolga secondo i suoi piani.
A Mantova, dove Romeo è in esilio, riceve la visita di Baldassarre, suo servo, che gli annuncia la morte di Giulietta. Ha soltanto un rapido pensiero: procurarsi del veleno e ritornare a Verona per morire accanto alla sua Giulietta. Durante questo lasso di tempo, fra Lorenzo apprende che un intoppo ha impedito al suo messaggero di informare Romeo del suo stratagemma. Decide di recarsi alla tomba del Capuleti per liberare Giulietta. Ma il dramma precipita.
Romeo si reca sulla tomba di Giulietta e vi incontra Paride venuto a portare fiori alla fidanzata morta. Un duello ha luogo tra i due giovani e Paride, morente, chiede a Romeo che accetta, di adagiarlo vicino a Giulietta. Romeo contempla la bellezza luminosa di Giulietta e l’abbraccia prima di bere il veleno e morire a sua volta. Fra Lorenzo è sconvolto nello scoprire i corpi di Romeo e di Paride. Assiste al risveglio di Giulietta e tenta di convincerla a seguirlo e andarsi a rifugiare in convento. Ma Giulietta che scopre il corpo di Romeo mortogli vicino si pugnala con la spada del suo amante e muore al suo fianco.
Il principe, Capuleti, e il vecchio Montecchi si recano al cimitero. Fra Lorenzo narra loro la storia triste degli "amanti di Verona". I due padri sfiniti dal dolore deplorano quest'odio, causa delle loro disgrazia. Si riconciliano sul corpo dei loro figli e promettono di erigere alla loro memoria una statua d'oro puro.
Per info e biglietti è possibile rivolgersi alla biglietteria del Teatro Municipale di Piacenza, in via Verdi 41, al numero di telefono 0523.492251 o al fax 0523.320365 o all'indirizzo mail biglietteria@teatripiacenza.it.