C'è anche un piacentino, l'agente e rappresentante Fernando Scaglioni, tra i nomi pubblicati in questi giorni da L'Espresso che sta riprendendo – cento nomi alla volta – l'ormai famosissimo caso Panama Papers scoppiato lo scorso 3 aprile con la pubblicazione del primo report dettagliato da parte dell'Icij, sigla americana del Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi che unisce oltre 400 professionisti di tutto il mondo. Una bomba che ha fatto e sta facendo tremare personalità di spicco di molti Paesi del globo.
Con il nome Panama Papers si identifica un mega-fascicolo riservato e digitale composto da undici milioni e mezzo di documenti confidenziali creato dallo studio legale panamense Mossack Fonseca; fascicolo che fornisce informazioni dettagliate su oltre 214mila società offshore includendo le identità degli azionisti e dei manager. I documenti – stando a quanto riportano in queste settimane i quotidiani di tutto il mondo – rivelano come individui ricchi, compresi funzionari pubblici, mettano al riparo il loro denaro dal controllo dei singoli Stati.
La raccolta di oltre 2,6 terabyte di documenti considerati compromettenti e risalenti fino agli anni Settanta è stata consegnata al Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi affidandosi a chat e e-mail criptate. I fascicoli sono stati successivamente analizzati da circa 400 giornalisti di 107 organizzazioni informative di oltre 80 Paesi. Il primo report basato sul congiunto di documenti è stato pubblicato, assieme a 149 dei documenti in questione, il 3 aprile scorso. Ma non è finita: l'Icij ha già annunciato sul suo sito che agli inizi di maggio renderà nota la lista completa delle compagnie e delle persone coinvolte.