Terzo circolo, arriva la reggente. La preside Forlani: “Gesto di prepotenza”

 E’ muro contro muro al Terzo circolo didattico di Piacenza, tra la preside Giovanna Forlani e i rappresentanti dei genitori e dei docenti (che si erano dimessi in blocco a gennaio dal Consiglio di circolo). E la notizia della nomina della titolare dell’Istituto comprensivo di Borgonovo, Angela Squeri – da parte dell’Ufficio scolastico provinciale, in accordo con quello regionale – a dirigente reggente del Terzo Circolo didattico, che a Piacenza riunisce Giordani, Taverna, De Gasperi e Sant’Antonio,  ha mandato su tutte le furie la preside titolare.  La quale, dopo lo scoppio del caso e l’invio degli ispettori ministeriali, si era presa un mese di congedo e ora è venuta a conoscenza dell’arrivo della “reggente” solo dalla stampa.

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Giovanna Forlani si è quindi sfogata ai nostri microfoni:  “Mi dissocio dalla decisione del Provveditorato che, prima di avvisarmi, ha fatto sapere al giornale (il quotidiano Libertà, ndr), mentre sono in congedo per malattia, la nomina di un reggente. Perché prima mi sarei aspettata un decreto, poi una comunicazione alla scuola e alla sottoscritta. Anche perché ho parlato con il provveditore, il dottor Maurizio Bocedi, qualche giorno fa e mi aveva assicurato di non conoscere ancora nome e cognome del reggente. E adesso leggo la notizia e che già si sapeva, tra genitori e insegnanti. E’ una situazione comica”.

Ma non è tutto, perché la preside, dopo la cronistoria delle dimissioni del consiglio di circolo, ha voluto far sapere che intende difendere la sua professionalità in tutte le sedi opportune: “Il consiglio si è dimesso in gennaio, siamo in aprile, avrebbero dovuto intervenire prima che io crollassi dopo quello che ho sopportato. Sono disperata e distrutta. Ma la scuola, come dicono, non è affatto paralizzata. Proseguono tutte le sue attività, con riunioni, consigli di classe e ho firmato ogni atto, così come continuano le gite e i progetti”. 

Al suo fianco, il vicario Fabrizio Buzzetti, anch’egli dimissionario a causa della mancanza di dialogo con il corpo docenti e i rappresentanti dei genitori: “Si è dimesso, il giorno 12 novembre, dopo 20 anni e una spiccata professionalità riconosciuta come insegnate di inglese – ha detto Forlani – attraverso una lunga lettera di motivazioni, nelle quali citava l’impossibilità di continuare un rapporto con i colleghi, che lo insultano e non  lo riconoscono nel suo ruolo: “Ci hai tradito, perché sei d’accordo con la preside”, dicono. Ma non è paladino della preside ma della verità”.

Buzzetti, dal canto suo, ha confermato: “Perché tutti sapevano del reggente tranne noi? Credo che l’amministrazione dovrebbe seguire percorsi più consoni al loro ruolo. Per quanto mi riguarda, nel Collegio docenti l’ho ribadito: non critico il fatto che avessero delle rimostranze verso la dirigente, perché ne hanno diritto, però stiamo attenti perché la scuola deve funzionare e non si può giocare, come stanno facendo, al tanto peggio tanto meglio. Non ho capito queste posizioni, si è creato un muro e quindi ho rinunciato. Ma dopo la protesta ci dev’essere subito dopo la proposta, perché abbiamo delle responsabilità. Legittime le critiche, però i problemi, da parte degli insegnanti, vanno risolti. La mia proposta non è stata neanche ascoltata e quindi cosa ci rimanevo a fare? Il mio ruolo di vicario era di mediare ma non c’era più spazio di dialogo, perché nessuno mi ha mai detto che c’era un problema. Poi all’improvviso è scoppiato il caso”.

Insomma, definire teso il clima all’interno del Terzo Circolo didattico di Piacenza, ormai, sembra quantomai un eufemismo. E la preside Forlani, davvero su tutte le furie, ha aggiunto parole molto dure verso chi in questi mesi l’ha criticata: “C’è un blocco contro di me. E’ un fatto prettamente personale, che ha coinvolto il vicario che si è dimesso rinunciando anche a un compenso molto buono. Per non essere lo zimbello, mentre io sono stata trattata come una pezza da piedi. Ma porterò avanti la questione per vie legali, attraverso tutte le sedi opportune. Sono stata dileggiata, indegnamente messa sulla bocca di tutti. Già ho sentito dire: “Hai visto che la preside è stata mandata via?”. Ma non è così. Questa situazione si sta risolvendo nell’ufficio scolastico regionale, non sui giornali. Per questo deploro il pettegolezzo e la calunnia e che vengano comunicate attraverso gli organi di informazione locale”.

Infine, dal punto di vista umano, Forlani ha concluso: “Sono profondamente delusa per quanto avvenuto. Perché ho dedicato tutta me stessa a questa scuola. Volevo farne un polo della cultura infantile, con progetti in collaborazione con il Conservatorio Nicolini e la Scala di Milano. Ma quest’ultimo è stato un gesto di prepotenza, costruito a mia insaputa”.