Cinquecentomila euro per venire incontro alle difficoltà dei gestori degli impianti sciistici dell’Appennino emiliano-romagnolo, penalizzati dall’assenza di neve per gran parte della stagione invernale. Li stanzierà la Giunta regionale nell’assestamento di bilancio 2016, per dare una risposta immediata e concreta alle richieste di sostegno giunte dagli operatori.
L’annuncio arriva dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che oggi, con l’assessore al Turismo, Andrea Corsini, partecipa a Sestola, nel modenese, al convegno voluto dalla stessa Regione per discutere delle prospettive di sviluppo dell’Appennino bianco, un comparto che nel 2015 ha registrato un +10,2% di arrivi e un +3,9% di presenze rispetto all’anno precedente.
“Siamo talmente convinti della capacità attrattiva della nostra montagna– afferma Bonaccini– che nel biennio 2015-2016 abbiamo stanziato 3 milioni e 200 mila euro per qualificare le stazioni invernali e il sistema sciistico: risorse importanti, destinate sia alla copertura delle spese di gestione degli impianti, sia agli investimenti. Ma sappiamo bene- aggiunge– che Appennino non significa solo vacanze sulla neve. Per questo abbiamo raddoppiato il fondo per la montagna e definito un Programma che prevede il rilancio complessivo del territorio. A disposizione, da qui al 2020, ci sono 700 milioni di euro, che serviranno a renderlo più attrattivo e più competitivo. Perché rafforzare l’Appennino significa rafforzare l’intera regione”.
Risorse a cui si aggiunge il mezzo milione di euro per compensare le difficoltà degli operatori sciistici. “Vogliamo che l’ascolto dei territori caratterizzi la nostra azione di governo- sottolinea Bonaccini– le ragioni e le preoccupazioni degli operatori sciistici sono anche le nostre, gestori che dopo ingenti investimenti hanno dovuto fare i conti con un inverno anomalo. Lo stanziamento deciso conferma quindi la nostra volontà di puntare sull’Appennino, bianco e non solo”.
Per l’Appennino emiliano-romagnolo il 2015 si è chiuso con il segno più: +10,2% gli arrivi (280 mila) e +3,9% le presenze (2 milioni e 38 mila), con i turisti italiani a far registrare gli incrementi più interessanti (in aumento dell’11% gli arrivi e del 4,8% le presenze).
“É stato un anno da incorniciare, anche per la nostra montagna– conclude Corsini-. Ora dobbiamo investire sull’innovazione dell’offerta ricettiva e impiantistica. I margini di crescita ci sono e su quelli ci concentreremo, con una collaborazione sempre più stretta tra pubblico e privato”.