“Mal rosso”, suini infetti: il Comune di Pontedellolio sequestra 1700 capi

Il Comune di Pontedellolio, su indicazione dell'Ausl di Piacenza, ha disposto il sequestro di oltre 1700 suini allevati in un'azienda agricola di Castione. Il servizio veterinario dell'Azienda sanitaria locale aveva riscontrato nei giorni precedenti la presenza del cosiddetto Mal Rosso, malattia infettiva potenzialmente pericolosa anche per l'uomo, e aveva comunicato gli esiti dei controlli al Comune perché prendesse provvedimenti in attesa di ulteriori accertamenti. Tutto il materiale entrato in contatto con gli animali potenzialmente infetti e il mangime andrà bruciato. 

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Il Mar Rossino, o Mal Rosso, oppure – in gergo scientifico – Antrace erisipelatoso, è una malattia infettiva e contagiosa dei suini a carattere generalmente setticemico, provocata dal Berysipelatis suis. In particolari condizioni colpisce l'uomo, e senza caratteristiche cliniche il cavallo, i bovini e gli uccelli.

È una delle malattie dei suini più anticamente conosciute. Soltanto però nel 1882 venne da L. Pasteur e Thuillier chiaramente differenziata da altre malattie infettive dei suini, per i suoi caratteri clinici e anatomopatologici. Nel 1884 F. Löffler e nello stesso tempo J. W. Schütz ne scoprivano l'agente causale, il quale è un finissimo bacillo, lungo 1-1,5 μ, diritto o leggermente incurvato, immobile, asporulato, grampositivo. Cresce in modo stentato su tutti i comuni terreni di coltura; la sua crescita è favorita dall'aggiunta di siero ai terreni. È presto ucciso dal calore, mentre invece resiste a lungo nell'ambiente esterno, specie se messo in condizioni di umidità favorevoli e al riparo dalla luce.

Il mal rossino è diffuso in tutti i paesi ove si pratica l'allevamento dei suini. In Italia si riscontra specialmente in Lombardia, nel Veneto e nella Venezia Tridentina. La malattia, restando generalmente limitata nell'ambito della stessa porcilaia e dello stesso pascolo, insorge di regola per l'introduzione di suini infetti o anche sani, ma alberganti nel proprio intestino l'agente causale. Sono comunque principali veicoli di propagazione: alimenti inquinati con feci, urine, secrezioni di animali infetti; resti organici di suini morti o macellati perché malati; qualsiasi cosa che di tali materiali infettanti ha potuto essere inquinata. I pascoli sono più spesso infettati da cadaveri di suini insepolti o sotterrati in modo insufficiente. Contraggono l'infezione i suini dai 3 mesi a 1 anno di età. La malattia può sorgere per contaminazioni avvenute attraverso la cute; quasi sempre però i germi vengono introdotti con l'alimento e con le bevande nell'apparato gastro-intestinale dove in primo tempo si moltiplicano determinando fatti infiammatorî topici; in seguito, superate le resistenze locali, passano nel circolo linfatico, poi in quello sanguigno, realizzando in tal guisa la forma setticemica pressoché tipica della malattia. La durata media del periodo d'incubazione è di 3-5 giorni. La denominazione di mal rossino è giustificata dalla caratteristica comparsa di macchie rosse sulla pelle, di forma, d'estensione, di tinta variabili