Condannato a quattro anni per maltrattamenti in famiglia: botte e violenza che si consumavano in casa davanti ai figli. La sentenza è stata pronunciata questa mattina (18 marzo) dal giudice Adele Savastano nei confronti di un piacentino di 34 anni, già condannato per reati analoghi. L’uomo fu arrestato nel novembre dello scorso anno dopo un’operazione congiunta di carabinieri e Polizia Municipale coordinati dal piemme Antonio Colonna.
Uno stalking continuato negli anni, provocato da una gelosia morbosa nei confronti della fidanzata, un tarlo probabilmente aggravato dall'uso abituale di stupefacenti, tanto da indurre la donna a lasciare la dimora per trovare rifugio dalla sorella. Nonostante ciò le minacce non sembravano finire mai. Tra violazioni di domicilio, minacce alla sorella e sabotaggi dell'auto, la compagna ha vissuto per mesi un vero e proprio incubo trovando poi il coraggio di rivolgersi prima al telefono rosa e poi alle forze dell'ordine.
Durante gli eccessi d'ira del convivente la donna non ha mai riportato ferite gravi, ma il perdurare di minacce e situazioni vessatorie, faceva pensare a un crescendo di atti destinati a creare terrore e disagio psicologico. I bambini, pur presenti al momento delle liti, non sono mai stati coinvolti in atti di violenza e del caso si sono interessati anche i servizi sociali. "Abbiamo neutralizzato un soggetto pericoloso nei confronti della compagna – disse il comandante vicario della polizia municipale Massimiliano Campomagnani durante la conferenza stampa.
In aula l’uomo, difeso dall’avvocato Alessandro Righi, ha rilasciato dichiarazioni spontanee spiegando di aver agito spesso in preda all’ira solo per il desiderio di vedere i figli. La parte civile (avvocato Gianmarco Lupi) ha chiesto 20mila euro di risarcimento danni. Con la condanna a 4 anni di carcere il giudice ha accolto le richieste formulate dal piemme.