Nell’incontro organizzato dall’associazione Itaca Onlus e da Ornella Favero, direttore di Ristretti Orizzonti, la rivista scritta dai detenuti del carcere Due Palazzi di Padova in mattinata, 14 marzo, all’università Cattolica, ha partecipato anche Lucia Annibali, l’avvocato pesarese che tre anni fa era stata sfregiata al volto da due uomini su mandato dell’ex fidanzato Luca Varani, il quale sta scontando la sua pena di 20 anni.
Il messaggio di Lucia, dopo la tragedia che ha vissuto, è rivolto ai giovani: “Affinché conducano una vita da persone illuminate, facendo scelte che portino al bene proprio e degli altri. Essere vittime può sembrare più facile ma in realtà è molto complesso. Perché è come se una parte di te fosse morta, come è accaduto a me, i segni sono impressionanti. Nonostante questo – ha detto lucia alla platea – ho cercato di riprendermi in mano la mia vita e di reagire, di riprendermi in mano la mia vita, in modo più coraggioso e dignitoso. Confrontarsi con gli autori dei reati è molto difficile, sia verso i carnefici verso i quali provo grande tristezza perché hanno sprecato una vita, ma anche verso le vittime, visto che sono costrette a portare dentro di se tutta la sofferenza e le scelte di qualcun’altro”.
E proprio riferendosi al mandante del gesto sconsiderato – in particolare dopo l’intervista che l’ex fidanzato ha rilasciato alla trasmissione Storie Maledette condotta da Franca Leosini – ha aggiunto: “E’ un altro degli effetti collaterali di essere vittime, una invasione della privacy che ho ritenuto eticamente e moralmente sbagliata”.
Non è comunque stata l’unica testimonianza che è stata proposta alla Cattolica. Tre gli ex detenuti del carcere di Padova, Rachid, Andrea e Bruno, condannati per reati gravi e che oggi sono uomini che hanno grazie alla rivista Ristretti Orizzonti un modo per guardare con rinnovata fiducia il futuro.