Dopo 4 anni di purgatorio, fatti di campi di periferia, ma anche di tanta passione per chi quotidianamente segue i colori biancorossi il Piacenza ha fatto ritorno nel calcio che più gli compete, quello professionistico. Un campionato mai in discussione quello affrontato dalla truppa di mister Arnaldo Franzini sin dalle prime battute. La stagione per la verità era iniziata con un pareggio a Ciserano con tanti gol falliti. Tutto il contrario di quello che sarebbe stato da lì in poi. Una marcia trionfale che è proseguita a ritmo di vittorie e di reti, a cominciare da quelle messe a segno da uno dei grandi protagonisti: Adriano Marzeglia, in piena corsa per diventare anche il capocannoniere del girone. Ovviamente l’attaccante è solo la punta di un icebearg, perché la squadra ha dimostrato di essere una spanna sopra tutte le altre per coesione, tecnica e, soprattutto, voglia di vincere. Non a caso, fino a questo momento, il Piacenza ha dovuto registrare una sola sconfitta. Per il resto è sempre andato a punti, guadagnandosi domenica dopo domenica la stima il rispetto e l’affetto dei tifosi che hanno avuto il merito di trasformare anche le trasferte in gare casalinghe, dimostrando grande attaccamento a questi colori.
IL CONDOTTIERO FRANZINI: STAGIONE IRRIPETIBILE
E a chi pensa che tornare in Lega Pro, o serie C come tornerà a chiamarsi dal prossimo anno, sia poca cosa, rispondiamo che in questi quattro anni lontani dai riflettori di cose ne sono accadute parecchie, e solo chi le ha vissute può realmente comprendere l’importanza di questo traguardo, per nulla scontato. Una promozione che arriva da lontano e pone le sue basi addirittura nel 2012 dalla lungimiranza di due imprenditori piacentini ed innamoratissimi del Piacenza, sin da tempi non sospetti. Il riferimento è ovviamente ai fratelli Gatti, che erano già conosciuti nel mondo del pallone nostrano per la Libertaspes. Grazie a loro il Piacenza, dopo una breve parentesi come “Lupa” in Eccellenza è tornato a vivere con la sua classica denominazione, guadagnandosi in un solo anno la promozione in serie D. Le difficoltà che inevitabilmente la nuova dirigenza ha dovuto superare nelle prime stagioni di categoria non hanno affatto scalfito la passione dei due presidenti, che hanno trasmetto a tecnico e formazione la spirito di rivalsa. I loro sforzi economici sono stati evidenti ed importanti con l’allestimento di una rosa che avrebbe potuto tranquillamente giocarsi la salvezza in Lega Pro, guidata da un tecnico esperto con una straordinaria conoscenza di questo campionato.
Può dunque, meritatamente, festeggiare il popolo biancorosso che ha dimostrato con i fatti che cosa voglia dire sostenere una squadra, incondizionatamente. Questo però non è un punto di arrivo, ma di partenza. L’anno prossimo sotto i riflettori ci sarà anche il Piacenza, di nuovo, e con esso ci sarà ovviamente anche Radio Sound che dal lontano 1974 (chi scrive neppure era nato all’epoca) ha raccontato le tutte le emozioni che ci ha regalato questa squadra, positive o negative che fossero, dalla serie A all’ Eccellenza, dal fallimento alla rinascita; nella gioia e nel dolore.
Non è però ancora tempo di interrogarsi su quello che sarà domani, perché al di là della festa i biancorossi vogliono far diventare questo campionato irripetibile. C’è ancora un record di punti da conquistare, magari tagliando anche il traguardo dei 100 per mettere la ciliegina sulla torta di quella che già oggi possiamo tranquillamente chiamare impresa.