Si preannuncia uno scontro tra perizie il dibattimento del processo per la morte dell’appuntato Luca Di Pietra, il carabiniere morto il 29 settembre 2014 mentre inseguiva un'auto sospetta. La Fiat Bravo di servizio, da lui stesso condotta, si schiantò contro con un tir parcheggiato lungo una stretta strada di fianco al magazzino Amazon, nella zona industriale di Castelsangiovanni (Piacenza). Sull’auto con lui c’era anche l’appuntato Massimo Banci, 46 anni, che rimase gravemente ferito ma che poi si ristabilì.
E’ accusato di omicidio colposo Novakov Stefanovich, l’autista del mezzo pesante, difeso dall’avvocato Matteo Malvicini, che in base alle indagini si trovava in divieto di sosta. Di Pietra si sarebbe potuto salvare se il mezzo pesante non si fosse trovato fermo in quel punto? E’ questa la domanda cruciale intorno alla quale ruoterà tutto il dibattimento. Nell’udienza fissata dal giudice Itali Ghitti il prossimo 17 maggio, saranno i consulenti a illustrare le conclusioni cui sono giunte le rispettive perizie cinematiche. Per la difesa sarà ascoltato Renzo Franchi, per la procura Marco Checchini, mentre per le parti civili (i genitori dell’appuntato e la convivente con i figli) i periti Stefano Oldrati e Andrea Violoni. Solo successivamente il giudice stabilirà se sarà necessaria una perizia da parte del Tribunale.