Il Piacenza è pronto per affrontare una settimana di fuoco con tre turni ravvicinati e ben 9 punti in palio nella corsa verso una Lega Pro che si avvicina sempre di più ad ogni giornata. Domenica il primo step contro l’ultima in classifica Sondrio (fischio di inizio alle 14.30 al Garilli). Mister Frazini però avrà riverse armi per affrontare questo tour de force, visti i tanti uomini recuperati in questa settimana.
“Finalmente, escluso Porcino, ci siamo tutti –attacca il mister – Questo ci consente di sfruttare al massimo la nostra rosa. Nelle ultime settimane abbiamo sofferto le assenze, ma devo dire che chi è sceso in campo ha fatto una grande prestazione. I fatti dimostrano che in questa squadra ci sono solo giocatori di qualità e questo è un grande vantaggio in un campionato con tanti turni infrasettimanali. Se non bastasse molti di loro sono anche intercambiabili, ossia che possono svolgere vari ruoli con lo stesso rendimento. Questo ci ha aiutato tanto quando abbiamo avuto qualche assenza”
Il testa-coda:
“Queste sono le partite che temo di più. I rischi sono sempre dietro l’angolo. Fortunatamente ho una squadra matura che non sottovaluta mai l’avversario e si allena tutte le settimane con la stessa voglia di vincere, questo mi rende più tranquillo”
Il Piacenza affronta comunque una squadra affamata: “Non dimentichiamo che il Sondrio lo scorso anno ha lottato per fare i play off. Quest’anno è girato storto per loro, ma questo non toglie che ci siano tanti giocatori di livello. Dobbiamo stare molto attenti sulle palle inattive che sono il loro pane quotidiano”
Nessun turn-over in vista del derby: “Stiamo cercando di tenere una condizione atletica costante in tutta la stagione, senza picchi o bassi. La nostra bravura è stata quella di mantenere una buona condizione per tutta la stagione e questo ci ha permesso di raggiungere questi risultati”
La corsa del Piacenza: “Uno dei nostri segreti – conclude il tecnico – è stato quello di avere una condizione costante per tutto l’anno. Questo lo dobbiamo ai nostri preparatori atletici che sono eccezionali. Non ha senso avere mesi di picco ed altri di stento. Meglio avere un rendimento che rimanga uguale nel tempo. Con questa condizione ideale a livello psico-fisico abbiamo costruito questo percorso”