AGGIORNAMENTO – Svolta sulla delibera relativa al bando di illuminazione pubblica, un progetto da 30 milioni di euro in 15 anni particolarmente contestato da parte della maggioranza a Palazzo Mercanti e dalle opposizioni. Ieri, durante la commissione consiliare "Assetto e territorio", l'assessore Giorgio Cisini ha annunciato che il Comune di Piacenza ha deciso di ritirare la delibera. La scelta è seguita alla prima convocazione della commissione che si è chiusa senza il voto per la scadenza dei termini orari della discussione, ma precedentemente si era svolto un vertice tra consiglieri di maggioranza sul tema. Sulle polemiche – e persino la possibilità che qualcuno pensi ad affidarsi all'Anticorruzione – l'assessore Cisini ha detto: "Io e il sindaco Dosi siamo andati in Procura per chiedere di indagare sul nostro operato".
—————————————-
Appalto luce, i grillini (e non solo) pensano a un esposto all'Anticorruzione – Potrebbe finire perfino all’attenzione dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) di Raffaele Cantone la documentazione relativa al discusso bando per l’illuminazione pubblica della città che sta provocando forti fibrillazioni nella maggioranza in Comune e ampie polemiche nell’opposizione. Nei giorni scorsi la giunta Dosi ha deciso di accelerare sulla sua idea originaria di affidare l’appalto a Enel Sole (project financing di 30 milioni di euro per 15 anni) giudicando impercorribili le strade alternative proposte dai cosiddetti “dissidenti” che reclamavano percorsi più all’insegna della trasparenza e più sostenibili a livello economico. Come era facile prevedere, il fuoco continua a covare sotto le ceneri. Il Movimento 5 Stelle, che ha già depositato un’interrogazione al riguardo, starebbe pensando a un esposto all’Anac: “Stiamo verificando gli atti ed esaminando altri esposti fatti da nostri colleghi” fa sapere la capogruppo Mirta Quagliaroli spiegando che la prossima settimana potrebbero esserci novità. Ma non è solo dall’opposizione pentastellata che arrivano segnali di insofferenza. Gli stessi insorti del centrosinistra (Pd e civici) non paiono aver deposto le armi. Anzi, pare proprio che anche nelle loro fila si stia valutando di portare tutta la documentazione all’attenzione della procura di Piacenza, dell’Anac e della Corte dei Conti. I prossimi giorni potrebbero essere decisivi.