Ormai il primato del Piacenza Calcio non è più in discussione. Solo la matematica separa la formazione di Arnaldo Franzini da una meritatissima promozione in Lega Pro. Solo questione di tempo. Con 10 partite da qui alla fine della stagione ed un campionato che fin qui ha visto una sola sconfitta il club potrebbe anche amministrare il maxi vantaggio sulle inseguitrici. Questo però non è nelle corde di una squadra che ha fatto della fame di successo la sua prerogativa sin dalla prima giornata di campionato. La corsa straordinaria dei biancorossi si declina, oltre che con i punti in classifica, anche con i numeri: 62 reti fatte (miglior attacco del campionato assieme al Lecco), ma soprattutto soltanto 18 reti subite. Il Piacenza concede pochissime occasioni ed imbriglia gli attaccanti avversari. A far parte di questa difesa impenetrabile c’è anche il giovane Paolo Contini.
Tra i big per che squadra fai il tifo?
Tra le grandi ho sempre tifato Juve.
Quali i tuoi idoli?
Quando vedo un giocatore come Barzagli un po’ lo invidio. Fare quello che ami ed essere anche bravo al punto di giocare a quei livelli dev’essere il massimo…
Il fatto di essere di Piacenza ti fa sentire in maniera più accesa questa stagione?
Sicuramente. Io ho indossato questa maglia sin dai pulcini. Sono rimasto qui anche dopo il fallimento. Non avrei mai pensato di poter tornare così in alto. Sono molto felice di poter raggiungere questi risultati davanti ai nostri tifosi, al “Garilli”.
Sei relativamente giovane. Cosa significa per te giocare con giocatori più esperti anche in difesa?
E’ importantissimo, specialmente quando si commettono degli errori: sapere di avere con te difensori del calibro di Ruffini, Sentinelli e Silva ti rende molto più tranquillo. Mi aiutano moltissimo in campo, ma anche fuori dal gioco. E’ un piacere condividere questa esperienza con loro.
Siete la difesa meno battuta della categoria. Avete un segreto particolare?
Il segreto è il gruppo. Siamo una squadra ben amalgamata. Per questo subiamo poco. Non basta avere una buona difesa, è tutto l’insieme che lavora bene anche in fase arretrata. Non abbiamo punti deboli e questo ci permette di giocare con più tranquillità: diventa molto difficile farci gol.
Tu però sei molto apprezzato dai tifosi anche per le tue incursioni in attacco…
Da una parte sfrutto la mia velocità, dall’altra con mister Franzini lavoriamo molto in allenamento anche sulla fase offensiva. Il terzino deve anche dare man forte all’attacco, può diventare una variabile importante davanti. Per ora i risultati ci hanno dato ragione. Ovviamente avere dei giocatori come Matteassi, Franchi e Marzeglia, solo per citarne alcuni, anche in questo caso rende il mio compito più semplice
La vittoria sulla Bustese di domenica scorsa secondo te ha messo la parola fine sul campionato?
Finché non ci sarà la matematica promozione noi dobbiamo spingere ogni domenica. Il vantaggio è importante e difficilmente ci raggiungeranno, ma non penso che l’ultima partita abbia spostato troppo gli equilibri rispetto alle domeniche precedenti.
Domenica affronterete il fanalino di coda Sondrio. E’ facile come può sembrare da fuori o no?
No non è per nulla semplice. Il mister ci ha già messo in allerta perché sa che il Sondrio vorrà giocarsi le ultime carte per salvarsi e verrà qui per fare dei punti. Noi dovremo fare la nostra partita, attaccare e difendere tutti insieme e soffrire se ce n’è bisogno, sperando di esultare come sempre al triplice fischio.