Non si spegne la polemica, dopo che al Colombini di Piacenza una insegnante del liceo ha proposto nei giorni scorsi ai suoi alunni durante l’ora di religione una video-conferenza di Massimo Gandolfini, organizzatore del Family Day. Oggi a intervenire, sia l’associazione Arcigay, per voce del presidente Valeriano Scassa, che il Movimento Studentesco Padano. Di seguito entrambe le posizioni, diametralmente opposte sul tema di fondo: l’esistenza o meno della “teoria gender”.
Valeriano Scassa, presidente di Arcigay: “A seguito della conferenza di Massimo Gandolfini proposta da un'insegnante del Liceo Colombini di Piacenza, anche la nostra associazione è stata contattata da diversi studenti contrariati da questa iniziativa, tanto per l'approccio quanto per il contenuto. E da parte nostra abbiamo contattato la Vicepreside per farglielo presente e per esprimere il nostro parere. Sicuramente è legittimo che un'insegnante di religione esprima il suo punto di vista, e che eventualmente esprima la sua disapprovazione, su determinati argomenti. Quello che ci sembra scorretto è che, per sostenere la sua tesi, utilizzi del materiale che è stato ufficialmente sconfessato dall'Ordine degli Psicologi e da praticamente tutta la comunità scientifica propriamente detta. La cosiddetta "ideologia gender" è stata elaborata ad arte, sovrapponendo e confondendo in maniera impropria una serie di nozioni e ci concetti da vari ambiti accademici. Il tutto per giustificare quei pregiudizi e quegli atteggiamenti omofobi che, fondamentalmente, sono funzionali all'affermazione di alcuni principi ormai superati (inferiorità della donna, emarginazione delle minoranze, condanna dell'emancipazione sessuale e dell'autodeterminazione del corpo, repressione delle nuove variabili sociali) da cui traggono forza quelle gerarchie sociali, politiche e culturali che hanno tutto l'interesse a mantenere l'Italia in uno stato di Medioevo forzato, per conservare determinati equilibri di potere. Portare cose come "l'ideologia gender" in una scuola pubblica, legittimandole al pari di una qualsiasi altra teoria scientifica, oltre che scorretto ci sembra anche pericoloso, soprattutto in mancanza di un contraddittorio e di un'adeguata formazione degli studenti in materia di educazione sessuale e sentimentale, come avviene in tutti i paesi del mondo occidentale. Vorremmo inoltre ricordare che, mentre le conferenze di Massimo Gandolfini possono essere inserite senza particolari problemi, qualche anno fa la proposta di un semplice questionario per conoscere la percezione dell'omofobia nelle scuole superiori di Piacenza è stata stroncata sul nascere, mentre un recente sondaggio condotto dal sito skuola.net su 4000 studenti conferma, tra le altre cose, che in Italia un terzo degli intervistati dice di non aver mai parlato di omosessualità a scuola e un settimo denuncia che, quando se ne è parlato, i propri professori l'hanno definita una "malattia". Uno studente su cinque dice che non rivelerebbe mai la sua omosessualità e un terzo denuncia casi di omofobia da parte di docenti e coetanei in ambiente scolastico, e sicuramente in questo contesto proporre una conferenza di Massimo Gandolfini non aiuta. Detto questo siamo a disposizione del Liceo Colombini e di qualunque Istituto senta la necessità di consultarci per affrontare certi argomenti in maniera più equilibrata, mettendo a disposizione anche la competenza degli psicologi e dei professionisti qualificati che collaborano con noi ormai da diversi anni”.
Il Movimento Studentesco Padano: ““L'esperienza di un neurochirurgo che racconta come funziona la natura -commenta Marvin Di Corcia coordinatore Msp Emilia- cioè che la famiglia è quella composta da una mamma e da un papà, non è una ''lezione a senso unico'', come dichiarato da qualcuno, ma un promemoria scientifico fondamentale in un periodo in cui si sta tentando di sovvertire il concetto biologico di uomo e donna. Non dimentichiamoci che l'Europa stessa vuole stravolgere l'idea stessa di famiglia naturale, cercando di imporci la teoria gender: recentemente è stato proposto di sostituire le parole -mamma- e -papà- in -genitore 1- e -genitore 2-, anche sui documenti scolastici.” “Trattandosi della settimana della flessibilità, solo i ragazzi interessati potevano assistere a tale intervento. Non è stato dunque obbligato nessuno, ma ancora una volta altre associazioni studentesche hanno sfruttato la cosa per far passare da bigotti e ignoranti coloro i quali credono, molto pacificatamene, che i figli nascano da un uomo e da una donna -afferma Thomas Trenchi coordinatore Msp Piacenza-. L'ideologia gender nelle scuole esiste: ne sono prova le immagini di alcuni libri scolastici che ci sono stati inviati; su alcune pagine, accanto alla parola famiglia, è stata messa l'immagine di un bambino tra due persone dello stesso sesso. Quotidianamente, si cerca di far passare per normale ciò che non lo è”.
L'Unione degli Studenti di Piacenza: "Lunedì 22 febbraio, durante la settimana della flessibilità -obbligatoria per tutti gli studenti, anche se qualcuno ha sostenuto il contrario- è stato mostrato un video con Massimo Gandolfini, organizzatore del Family Day e già noto a livello nazionale per la poca scientificità delle sue analisi (famosa è l’affermazione: “l'uomo non è una macchina desiderante alimentata da pulsione, ma in realtà l'uomo è un insieme di pulsioni governate dalla volontà)". In primis, è ingiusto e insensato che sia presente al Colombini un approfondimento obbligatorio di religione, anche per chi normalmente non partecipa alle lezioni della materia. Oltre a ciò siamo sorpresi che la dirigenza non abbia fatto i dovuti controlli. Siamo, inoltre, esterefatti che si è lasciato utilizzare un luogo di conoscenza come la scuola per propagandare bufale. La cosiddetta teoria gender non esiste e a dire questo è tutta la comunità scientifica, in primis l’ordine degli psicologi; essa è nient’altro che una teoria inventata da alcuni parti politiche per impaurire gli elettori. La scuola, quindi, a fronte di queste azioni politiche infami non può lasciare spazi senza contraddittorio, ma deve anzi continuare a essere un luogo di scienza e conoscenza, e serve, ora più che mai, sostenere che essa è laica e che la propaganda ultra-cattolica noi studenti non la vogliamo! Vogliamo, invece, un’ istruzione che si componga di scientificità, di un serio insegnamento della sessualità e di tolleranza verso le differenze e non di bufale, di repressione e di discriminazione verso il diverso".