Andrea Lovotti è stato uno dei protagonisti della sfida con l’Inghilterra. Il rugbista piacentino, cresciuto nel Gossolengo, ha debuttato solo due settimane fa. Per lui esordio da sogno al “Parco dei Principi” in Francia, nel match iniziale del Sei Nazioni dell’Italia di Brunel. Il tecnico, soddisfatto della sua prova, lo ha schierato nuovamente nella gara dello Stadio Olimpico. Tanta l’emozione per chi per la prima volta in maglia azzurra disputava in casa un match nella più importante competizione della palla ovale europea di fronte a 70.000 persone.
“E’ un sogno ad occhi aperti –commenta ai microfoni di Radio Sound Andrea Lovotti – non avrei mai immaginato di esordire con la maglia Azzurra nel Parco dei Principi. E’ stato bellissimo, anche perché quella partita l’Italia avrebbe anche potuto vincerla. A Roma purtroppo le cose sono andate diversamente, ma solo in partita. L’emozione di giocare davanti a 70.000 spettatori è stata enorme ed è qualcosa che mi porterò sempre dentro”
Tornando al match con l’Inghilterra, avete giocato un ottima partita per almeno 50 minuti…
Non è mai facile giocare contro una squadra come l’Inghilterra. Probabilmente nella parte finale abbiamo subito la loro fisicità. Sono molto solidi fisicamente e alla lunga questo aspetto è risultato determinante. Noi abbiamo avuto qualche acciacco di troppo. Gli infortuni ci hanno limitato e dopo il 50’ non siamo riusciti più a reagire nel modo giusto.
Ti aveva detto qualcosa il tecnico Brunel prima di questi due match?
No prima delle gare nulla di particolare. Avevamo preparato le partite meticolosamente durante la settimana. Tutti sapevano già cosa fare.
Dove può crescere la nostra Nazionale?
Questo è un gruppo quasi totalmente rinnovato. Abbiamo bisogno di giocare insieme. Chiaramente questo ci permetterà di affinare il feeling e di migliorare le nostre prestazioni come collettivo.
Dopo la pausa affronterete la Scozia. Avversario più abbordabile?
No. Non sarà una partita semplice, anche perché di partite facili al Sei Nazioni non ce ne sono. Hanno tenuto testa per quasi tutta la partita all’Inghilterra e questo la dice lunga sulle qualità che hanno. Dobbiamo solamente rimboccarci le maniche e lavorare tanto per provare a vincere.
Adesso che sei arrivato tra i grandi del rugby segui ancora le partite delle squadre piacentine?
Sì, assolutamente. Quando torno a casa ed ho la possibilità vado a vedere giocare le nostre formazioni, anche perché ho tanti amici che ne fanno parte ed è sempre bello rivederli all’opera.