La storia del bambino piacentino “bullizzato” a scuola, di cui abbiamo parlato ieri grazie alla testimonianza dei genitori esasperati, non solo sta facendo discutere ma sembra aver sollevato nuovamente un tema che spesso e volentieri viene taciuto. Al riguardo, quest’oggi, è intervenuto l’assessore alla Scuola di Piacenza, Giulia Piroli, la quale ha spiegato che il Comune, sulla questione, non è certo indifferente: “Senza voler entrare nel merito del singolo caso, i temi del bullismo e del cyberbullismo sono di grande attualità. L’età purtroppo si sta abbassando, dalle medie e superiori ai bambini delle primarie. Ma il contrasto alla prepotenza avviene solo rompendo il silenzio. Per quest, come amministrazione, partecipiamo al progetto ‘No bulls be friends’. La questione, comunque, ci stiamo accorgendo che passa sempre più attraverso i docenti, come testimonia la cronaca di questi giorni. Quindi è importante formarli rispetto a quello che può accadere in classe. Così abbiamo avviato un corso di formazione per contrastare il disagio a scuola al quale hanno partecipato oltre 200 insegnanti. Certo è che, come amministrazione, interveniamo in presenza di una segnalazione da parte delle scuole e quindi deve scattare dagli insegnanti prima di tutto il campanello d’allarme”.
Insomma, l’attenzione è alta e a breve – ha spiegato sempre Piroli – partirà un altro progetto ad hoc: “Alla base c’è il tema delle relazioni e dei rapporti, che mancano sempre di più nei giovani e giovanissimi, abituati ormai a interagire solo attraverso web e smartphone. Sono a conoscenza di un disegno di legge, che verrà discusso a Roma, proprio per l’istituzione di una figura in ogni istituto al quale possano essere segnalati casi analoghi. Intanto, come Comune e vista l’emergenza, stiamo preparando un confronto organico con le scuole che vedrà la partecipazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano, nell’ambito del Patto territoriale per la scuola contro ogni forma di disagio”.