«E sì che la città è abbastanza grande, siamo centomila, ci sono un sacco di piazze. Così invece sembra proprio che lo facciano apposta per metterci in difficoltà». Negozi diversi, stessa zona e stessa opinione. Parliamo di Carlo Bonini e Pinuccio Mezzadri, storici fruttivendoli del centro di Piacenza e in particolare di piazza Duomo e via Chiapponi. Non sono abituati ad alzare la voce e dicono la loro con calma ma con decisione. Non è un vezzo – dicono – e non è affatto una questione personale nei confronti dei loro concorrenti; è proprio una questione di affari, sempre più magri per la crisi economica e ora ulteriormente “ammazzati” dall’ultima iniziativa del Comune in tema di mercati. Parliamo dei banchi di ortofrutta dei coltivatori diretti che già occupavano piazza Duomo il venerdì e che ora, come annunciato la scorsa settimana dall’assessora al commercio Giorgia Buscarini, saranno stabili sempre in piazza Duomo anche il lunedì. Proprio davanti ai prodotti venduti dagli unici due fruttivendoli che “resistono” in centro nonostante l’attacco costante degli ipermercati ai margini della città. Una decisione, aveva spiegato la Buscarini, presa dal Comune per assecondare le richieste delle associazioni di categoria ma che dai due commercianti di piazza Duomo viene vissuta come uno sgambetto davvero eccessivo. Abbiamo chiesto loro se notano la differenza nelle vendite durante i venerdì di mercato ortofrutticolo: «Certo che la notiamo – dice Bonini – E’ una differenza evidente, abbiamo un calo di vendite notevole. Ma un conto è gestire questo tipo di concorrenza un giorno alla settimana, ben altro conto è gestirla per due giorni». Morale, i due fruttivendoli “superstiti” del centro storico chiedono all’unisono che quantomeno si torni a com’era prima e si consideri lo spostamento del mercato del lunedì in altre piazze della città, magari anche del centro, ad oggi poco sfruttate. Basti pensare ai chiostri di San Francesco, riqualificati da pochi anni e di fatto sempre deserti.