Si torna a parlare della tanto discussa tassa di soggiorno approvata dal Comune di Piacenza lo scorso novembre dopo un lavoro durato un anno e di fatto bocciata in extremis per iniziativa del Governo Renzi. Una mazzata, per l’amministrazione piacentina che aveva messo in conto un gettito di circa 230mila euro da destinare a iniziative di promozione del territorio. Una mazzata che però ora potrebbe essere annullata, anche se il condizionale è assolutamente d'obbligo: è notizia delle ultime ore che alcuni emendamenti alla sospensione dell’imposta presentati da vari soggetti, su tutti l’Anci, l’associazione dei comuni italiani, potrebbero portare all’ennesimo dietro front per i comuni che hanno licenziato il provvedimento nella seconda metà del 2015. E Piacenza sarebbe compresa. «Non è da escludere che il Governo prenda in considerazione gli emendamenti – commenta l'assessore al Bilancio del Comune di Piacenza Luigi Gazzola – visto che le amministrazioni interessante sono davvero tante e importanti; Roma, per esempio, ma anche Cortina che dall'imposta di soggiorno in vista dei giochi invernali aveva previsto un gettito milionario indispensabile per l'organizzazione dei giochi stessi. Insomma, staremo a vedere». Allo stato attuale, tuttavia, l'imposta deliberata dal Comune di Piacenza lo scorso autunno resta sospesa in attesa della discussione degli emendamenti al Milleproroghe.