E’ tempo di bilanci sull’export per il settore vitivinicolo piacentino, che conta oltre 2100 realtà produttive per un totale di 250.000 ettolitri di vino prodotto, e che nell’anno di Expo si è avvicinato alla sfida dell’internazionalizzazione grazie al progetto di Coldiretti Piacenza Vento d’Expo, in collaborazione con la federazione regionale e con il contributo della Regione Emilia Romagna, del consorzio agrario Terrepadane e di Cariparma Credit Agricole.
Questo lo scopo dell’incontro tenutosi nei giorni scorsi presso la sala consiglio di Coldiretti Piacenza alle quali hanno preso parte le aziende che hanno partecipato al progetto e gli esperti di WineMeridian e Proposta, Fabio Piccoli e Fabio Tavazzani.
“Dall’incontro, afferma Dario Panelli, responsabile del settore vitivinicolo di Coldiretti Piacenza, è emersa la soddisfazione dei produttori rispetto all’organizzazione degli incoming di buyer e giornalisti che hanno di fatto gettato le prime basi per un approccio all’export che deve essere poi strutturato nelle singole realtà aziendali. Non va dimenticato infatti che l’esperienza ha avuto una valenza altamente formativa e che deve poi essere accompagnata da un constante impegno nelle fasi successive agli incontri. In questi termini sicuramente, le aziende piacentine hanno dimostrato di sapersi confrontare con il mondo.”
“Le prospettive future, continua Panelli, sono senz’altro positive soprattutto considerato la ricchezza in termini di offerta rilevata anche dagli stessi buyer. Le aziende guardano ora all’estero con maggior slancio, verificando le opportunità che possono essere colte per esempio per mezzo di missioni outgoing, organizzate tramite la collaborazione tra aziende tra loro complementari ma anche sfruttando meglio le manifestazioni dedicate al settore già presenti sul territorio come occasione per destare interesse nei buyer e negli opinion leader del settore. L’obiettivo che il settore si deve dare nei prossimi mesi è quello dell’aumento della consapevolezza della nostra realtà all’estero. In queste occasioni sarà dunque fondamentale investire su un prodotto che identifichi in modo chiaro ed incisivo le potenzialità dell’offerta enologica piacentina all’estero e in Italia e che possa fare in seguito da traino per le altre tipologie di vino.”