Nell’accesa discussione su qualità dell’aria e smaltimento dei rifiuti è intervenuto anche Renzo Capra, il piacentino presidente di Tidone Energie, già presidente di Asm Brescia e ai vertici del colosso A2A. Per Capra, vista la situazione di Napoli la presenza di un inceneritore a Piacenza va considerata "un vanto", anche se l’impianto cittadino "avrebbe dovuto essere grande il doppio". Ad avviso dell’artefice dell’inceneritore di Brescia, per il quale il piacentino ritirò il premio di migliore impianto al mondo, è il momento di pensare alla terza linea del termovalorizzatore di Tecnoborgo, che – a detta di Capra – ha comunque già ora "un potenziale inutilizzato da 20mila tonnellate: ciò "eviterebbe di esportare migliaia di tonnellate di rifiuti, con i costi che ne conseguono". Secondo il presidente di Tidone Energie, inoltre, l’inceneritore inquina molto meno di discariche e auto: per Capra, infatti, le emissioni di un anno dell’impianto piacentino sarebbero" pari a quelle di sole otto vetture diesel": il maggior responsabile dell’inquinamento – secondo Capra – resta " per il 60/70% l’automobile". Il dibattito, dunque, resta ampio, ma il tempo stringe.