«Il centrosinistra ha maturato la maldestra facoltà di indispettire la popolazione con iniziative che in contesti normali passerebbero inosservate: il patrocinio di un corso di lingua araba per bambini è solo l’ultimo esempio. Programmi di questo tipo, infatti, non fanno altro che rimarcare le distanze tra una politica che i cittadini percepiscono sempre più distante dalle loro problematiche, una politica che non risponde concretamente a criticità quali la sicurezza, la viabilità e la manutenzione delle scuole a scapito di questioni più futili».
La segreteria provinciale della Lega Nord interviene così sulla decisione dell’amministrazione comunale di Piacenza di dare il proprio sostegno ad un ciclo di lezioni di lingua araba, rivolto in particolare ai minori nati in Italia da genitori stranieri che al ritorno in patria non hanno una sufficiente conoscenza della lingua del paese d’origine.
«Assistiamo – evidenzia il segretario provinciale del Carroccio, Pietro Pisani – all’esatto contrario di quello che avviene in Europa, dove è recente il caso di un primo ministro che ha stanziato 26 milioni di euro per l’insegnamento della lingua nazionale alle donne musulmane, per questioni culturali poco inserite nella società ospitante, che rischiano l’espulsione se dopo due anni dal loro arrivo non dimostrano di superare un test linguistico. Il politico che attuerà questa misura, che se proposta in Italia da Salvini susciterebbe ingiurie vergognose, è David Cameron, premier del democratico Regno Unito. Insistendo con queste politiche – sottolinea Pisani – l’amministrazione Dosi si allontana sempre più dalla quotidianità vissuta dal cittadino comune e riesce nell’intento di logorare anche il proprio elettorato con privilegi agli stranieri che non s’accompagnano ad alcuna miglioria della città. Inoltre, tale iniziativa non è andata di pari passo con un esauriente chiarimento sulla gestione del corso e su un eventuale costo a carico del Comune, necessario per fugare i dubbi su eventuali forme di quel business dell’accoglienza ormai noto a tutti».
Da parte della Lega, infine, il suggerimento di un progetto per calare gli immigrati nel contesto locale oltre a quello nazionale. «Auspicheremmo anche – continua il segretario della Lega provinciale – l’organizzazione di corsi dialetto piacentino per fare conoscere agli stranieri le peculiarità della cultura del nostro territorio. Il piacentino infatti è una varietà di una lingua, quella emiliana, riconosciuta da studiosi di tutto il mondo e non una corruzione dell’italiano: merita di essere approfondito per comprendere il nostro ambiente».