Aveva rapinato una farmacia. Ma poi invece di fuggire a gambe levate con i 150 euro del bottino, aveva indugiato fuori: “Ma quando arriva la polizia ad arrestarmi?”. E’ finito con una condanna a 2 anni e 5 mesi di reclusione il processo a carico di Salvatore Vicari, 62enne comasco, il rapinatore dotto. Il 15 ottobre scorso, coltello in pugno, assaltò la farmacia Corvi in via XX Settembre minacciando la commessa e facendosi consegnare 150 euro in contanti dal fondocassa. Poi la fuga, tutt’altro che precipitosa, e l’arresto da parte della polizia. “Una azione dettata dalla grande disperazione per il fallimento di alcuni progetti di vita” hanno convenuto sia l’avvocato difensore Antonino Rossi sia il piemme Antonio Colonna che per l’imputato aveva chiesto una condanna a 2 anni di reclusione riconoscendo le attenuanti generiche. Una storia del tutto singolare dimostrata anche dal fatto che l’uomo, stando a quanto riferito anche dal piemme, avrebbe dichiarato di aver trovato serenità in carcere. Un uomo che davvero passò una fase delicatissima della sua vita nonostante “un elevato grado di cultura e dopo aver girato il mondo” ha detto il suo avvocato. L’imputato, distinto ed elegante, ha atteso la lettura della sentenza da parte del collegio (presieduto da Gianandrea Bussi, a latere Boselli e Milani) con estrema tranquillità: due anni e 5 mesi. Poi, il ritorno dietro le sbarre.