Sabato 23 gennaio 2016 alle ore 21 riprende la stagione teatrale de La Fabbrica 54 a Larzano di Rivergaro e vedrà sul palco Bebo Storti e Fabrizio Coniglio in Il Testimone. Lo spettacolo racconta una storia vera di trattativa stato mafia, di uno spaccato lontano e dimenticato della storia italiana che vedeva assassinare, a soli 42 anni, il magistrato Giacomo Ciaccio Montalto, impegnato nell’indagare i rapporti fra la mafia trapanese e narcotrafficanti.
“Lo spettatore si renderà conto che il grosso problema è il rapporto tra politica e mafia, tra politica e legalità – ha affermato il giudice Mario Almerighi a Radio Sound intervistato da Andrea Pasquali – fino a quando la politica non provvederà a curare i fenomeni patologici di questo paese, la criminalità si estenderà sempre di più”
La serata è stata organizzata in collaborazione con Libera (associazioni, nomi e numeri contro le mafie), associazione che dal 1995 sollecita la società civile nella lotta alle mafie e promuove legalità e giustizia. Il referente di Libera Piacenza, Antonella Liotti, si è detta molto felice di questa tappa piacentina de “Il Testimone” proprio nella settimana che commemora il 33° anniversario dell’assassinio di Ciaccio Montalto. “Nel 2013, abbiamo ospitato a Piacenza Marene, la figlia di Montalto, durante la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” – dice Antonella Liotti e aggiunge poi – “per noi questo fatto italiano è ancora più importante perché si intreccia con quello di Margherita Asta, oggi molto attiva nella nostra Associazione, che, il 2 aprile 1985, ha perso mamma e 2 fratellini nell’agguato mafioso a Pizzolungo (Trapani) contro il giudice Carlo Palermo.” “La giornata commemorativa ufficiale sarà, a Trapani, in occasione del giorno della morte del magistrato: il 25 gennaio. In quella giornata, lo spettacolo sarà portato in scena nell’atrio del Palazzo di Giustizia di Trapani” – ricorda Coniglio – “sempre con la collaborazione dell’Associazione Libera.
Il testimone è stato scritto a 4 mani da Fabrizio Coniglio e dallo stesso giudice Mario Almerighi con il quale Montalto si era confidato.
Sul palco un pezzo di storia contemporanea, tratteggiata seguendo oggettivamente i fatti che si verificarono prima e dopo l’assassinio. Un uomo colto, appassionato di letteratura e di musica, amante della libertà, innamorato del mare …. fa il magistrato. Lo ispira una grande insofferenza per l’ingiustizia ed un profondo amore per chi la subisce. Giacomo Ciaccio Montalto è il primo magistrato che si impegna con grande professionalità contro la mafia del trapanese, legata a filo doppio con quella americana. Ciaccio Montalto è solo, più che solo a Trapani, ma ha un amico lontano che vive a Roma, un giudice di nome Mario Almerighi a cui confida le proprie paure e indagini: la mafia ha anche contatti dentro al Tribunale di Trapani. Il 25 gennaio del 1983 Ciaccio Montalto viene barbaramente assassinato mentre da solo sta per scendere dalla sua auto, davanti a casa sua a Val D’Erice. Nel 1993 Andreotti è messo sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa. Venti anni dopo la morte di Giacomo Ciaccio Montalto, Mario Almerighi decide di testimoniare su quanto a sua conoscenza al Processo Andreotti: sente di doverlo a Giacomo per il suo coraggio, per la loro amicizia, per la verità.
In sala, sarà presente anche il giudice Almerighi che, dopo lo spettacolo, risponderà alle domande del pubblico
Per info e prenotazioni telefonare allo 0523.95.79.00 o inviare una mail a info@lafabbrica54.com
Biglietto intero 20€; ridotto (fino a 18 anni) 12€; gratuito fino a 10 anni.