A Piacenza, anche chi non paga, ha accesso alla mensa scolastica. Parliamo di circa il 10-13 per cento, su 6mila utenti totali, in base ai periodi. Per l’assessore alla Scuola del Comune, Giulia Piroli, però, si tratta di un principio inderogabile. Perché, ha spiegato, “è un diritto fondamentale”.
Un chiarimento che arriva mentre a Corsico, nel Milanese, il sindaco Filippo Errante ha adottato una linea dura che sta facendo discutere. Sono infatti stati sospesi i servizi di refezione scolastica, asilo nido e scuola materna per le famiglie risultate morose.
“Da noi non può accadere – ha premesso Piroli – tutti i bambini hanno diritto di mangiare”. Un atteggiamento che, nonostante tutto, potrebbe far storcere il naso a qualcuno, ma che l’assessore ha giustificato in questi termini: “Più di un malumore si era sollevato quando dissero che volevamo togliere le merendine pomeridiane (sostituite poi con la frutta) e invece era solo un modo per contrastare gli sprechi. Però, in questo caso, da noi anche ai figli di chi non paga ha accesso al pasto”.
Ma non è certo un invito ad evadere la retta, anzi, sembra invece un modo per tutelare i minori, affinché le colpe dei padri non ricadano sui figli: “Fermo restando che l’azione del Comune per recuperare risorse prosegue ancora più forte, tanto che abbiamo avuto risultati importanti, vorrei ricordare che a Piacenza abbiamo tra le tariffe più basse in Regione. In più sono previste agevolazioni per chi ha più di un figlio e una gradualità delle tariffe in base all’Isee. La tariffa base, per esempio, è di 5,56 euro per chi ha un Isee di 9mila euro annui”.
Ma l’assessorato alla Scuola, inoltre, ha in cantiere di adottare molti modi per permettere alle famiglie di pagare la retta, senza dimenticare le tecnologie informatiche: “Il primo strumento è il sollecito, ma stiamo studiando come rendere più efficace il pagamento diretto sui conti correnti, perché molti si dimenticano di versare la quota, nonostante Palazzo Mercanti invii sempre i bollettini ogni mese. Oppure a causa di disguidi postali. L’obiettivo è comunque di favorire il pagamento online, anche da casa”.
Sulle tipologie dei “furbetti”, invece, l’assessore Piroli ha spiegato che sono varie: “Da chi non ha la possibilità di pagare per indigenza, per i quali sono previste agevolazioni ed esoneri, passando per chi si dimentica, fino ad arrivare ai veri e propri evasori, che sono una percentuale ridotta ma purtroppo sempre presente. Ma chi non paga riceve dei solleciti e il Comune procede alla riscossione coattiva”.
Quel che ha tenuto a sottolineare, infine, è comunque sempre il principio sul quale si basa l’azione politica di questa amministrazione nei confronti delle politiche scolastiche: “Per noi è fondamentale che nessun bambino rimanga senza pasto. E non esiste neppure che i piccoli a Piacenza si debbano portare il panino da casa”.