Arriva il dietrofront sulla tassa di soggiorno. L’imposta che era stata deliberata solo poche settimane fa dall’amministrazione Dosi viene sospesa, almeno per il 2016, per effetto di una norma contenuta nella legge di Stabilità, appena approvata dal Parlamento, in base alla quale il Governo impone agli enti locali di non aumentare in alcun modo la pressione fiscale. La legge di Stabilità sarà pubblicata a breve sulla Gazzetta Ufficiale, dopodiché la giunta dovrà riunirsi alla prima occasione utile (a gennaio) per deliberare lo stop alla tassa di soggiorno. Si tratta di una tassa, riservata ai visitatori che utilizzavano strutture ricettive della città, che avrebbe portato nelle casse comunali un gettito di 220-230mila euro. Soldi che il Comune intendeva investire in progetti per la cultura e il turismo e che, in parte, sarebbero dovuti servire per finanziare l’avvio di un percorso atto a candidare Piacenza a capitale italiana della cultura.
“Gli operatori sono già stati tutti informati – ha spiegato con aria rassegnata l’assessore al Bilancio del Comune, Luigi Gazzola – Abbiamo buttato via un anno di lavoro, di confronti con i responsabili delle strutture e delle categorie, un anno in cui abbiamo stilato un regolamento”. Gazzola punzecchia il Governo: “Il Governo, lasciando ampia autonomia agli enti locali, ha deciso che non se ne farà nulla. Contavamo su quelle risorse aggiuntive per i progetti su cultura e turismo. Niente, andremo avanti contando solo sulle nostre forze”.
Va ricordato che il provvedimento era stato poi approvato in Consiglio comunale con i voti della maggioranza e a fronte di una strenua opposizione da parte delle opposizioni secondo le quali si trattava di un nuovo “balzello”.