"Non è il paese a uscire sconfitto ma il Governo italiano e le forze che lo appoggiano, incapaci di garantire la sicurezza ed il dibattito democratico all’interno di un luogo pubblico" a dirlo, riferndosi alla rinuncia di Benedetto XVI di recarsi in visita alla Sapienza, è Matteo Lunni, Commissario dei giovani azzurri dell’Emilia-Romagna. "Dai magistrati, le cui "gesta" stanno creando in queste ore un terremoto nella maggioranza, all’Università, all’economia la sinistra di giorno in giorno porta avanti quel progetto di occupazione di tutte le cariche e di tutti gli spazi già prefigurato sin primi atti di questo Governo. – spiega l’azzurro – La cosa più sconcertante è che questo disegno totalizzante si serva dei giovani, come quelli che alla Sapienza hanno protestato in modo virulento ed offensivo contro la visita dell’intelletuale ancor prima che del capo religioso Jozeph Ratzinger". "A questi giovani – conclude Lunni – dico di rifiutare le strumentalizzazioni dei capi politici e di alcuni loro docenti e di avere l’onestà intelletuale di ascoltare il Papa prima di criticarlo, e, qualora anche scegliessero di farlo, di non cedere agli eccessi. La posizione di questi giovani è il frutto di anni di anni di ostilità laicista seminata dalla sinistra nella cultura a partire dal Dopoguerra e, in odo particolare, dopo il ’68. A questa ostilità l’Italia vera, quella fiera della propria tradizione Cristiana, deve rispondere con un serio progetto culturale che sappia far conoscere e ribadire i valori che stanno alla base della nostra storia di popolo."