Accompagnare i Comuni nei processi di accorpamento, dall’avvio del procedimento fino all’istituzione del nuovo ente, e monitorare gli effetti delle unioni e fusioni nella vita di cittadini e imprese. Questi i compiti dell’Osservatorio regionale delle fusioni che si è insediato oggi a Bologna nelle sede della Regione, alla presenza dell’assessore al Riordino istituzionale Emma Petitti e dei rappresentanti degli enti locali.
“La Regione accompagna i Comuni nell’intero percorso di fusione e li sostiene anche nella fase successiva alla loro costituzione, valorizzando le peculiarità dei territori coinvolti anche all’interno delle singole leggi regionali che dispongono la fusione”, ha sottolineato l’assessore Petitti nel corso dell’incontro. “Dal primo gennaio 2016 prenderanno vita 4 nuovi Comuni nati dalla fusione di 10 enti preesistenti e altri 7 percorsi di fusione sono stati avviati in diverse province. In questo momento di grande fermento è fondamentale il lavoro dell’Osservatorio per affiancare gli amministratori e i territori che scelgono di dare vita ad un nuovo ente che sintetizza l’apparato politico ed organizzativo dei preesistenti comuni, riduce gli organi politici e riorganizza l’apparato tecnico, con una conseguente riduzione dei costi e con la possibilità di investire meglio su un più ampio territorio. Le fusioni – ha concluso Petitti – consentiranno all’Emilia-Romagna di avere enti pubblici più forti, semplici e capaci di continuare a garantire servizi e di progettare nuove opere pubbliche: le importanti incentivazioni previste a livello nazionale e regionale costituiscono infatti una grande opportunità per ripensare il territorio e assicurare una stagione di riforme, sviluppo e competitività”.
Fusioni in Emilia-Romagna
In regione sono state concluse 8 fusioni. Dal 1° gennaio 2014 sono nati 4 nuovi Comuni (al posto di 12 preesistenti) di Valsamoggia (Bo), Fiscaglia (Fe), Poggio Torriana (Rn) e Sissa Trecasali (Pr).
Dal 1° gennaio 2016 prenderanno vita altri 4 nuovi Comuni di Ventasso (Re), Alto Reno Terme (Bo), Polesine Zibello (Pr) e Montescudo-Monte Colombo (Rn), che ne sostituiranno 10 preesistenti.
Inoltre, la Commissione assembleare ha dato mandato al relatore di proporre all’Assemblea legislativa l’indizione del referendum consultivo delle popolazioni dei due Comuni di Borgonovo Val Tidone e Ziano Piacentino (Pc); è già stata presentata alla Giunta l’istanza per la fusione da parte dei Comuni di Mondaino, Montegridolfo e Saludecio (Rn) e sono stati avviati altri cinque percorsi di fusione: due in provincia di Piacenza, uno di Bologna, uno a Reggio Emilia e un altro a Ferrara.
L’Osservatorio regionale
La delibera della Giunta regionale 6 ottobre 2015, n. 1446 ha disposto l’istituzione dell’Osservatorio regionale del processo di fusione dei Comuni, in attuazione della legge regionale 1/2013, disciplinandone la composizione e le modalità di funzionamento.
L’Osservatorio, istituito senza costi aggiuntivi a carico del bilancio regionale, nasce per monitorare gli effetti che scaturiscono dal processo di fusione in tutti i settori amministrativi e il concreto impatto del processo di fusione su cittadini, enti pubblici e imprese promuovendo, se necessario, anche azioni di miglioramento, semplificazione e accompagnamento a favore di tutti i Comuni che intendessero intraprendere la scelta della fusione.
É composto dal responsabile del Servizio affari istituzionali e delle autonomie locali e da rappresentanti di Regione, Comuni e delle Prefetture.