Il card. Renato Raffaele Martino è giunto ieri mattina a Piacenza, nella sua qualità di Cardinale protettore dell’Ordine costantiniano (storicamente, Sacro Militare Ordine Costantiniano). Con lui, il Gran Prefetto dell’Ordine principe Augusto Ruffo di Calabria, accolti entrambi in città dal Delegato regionale dell’Ordine costantiniano avv. Corrado Sforza Fogliani, oltre che dal Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri col. Corrado Scatarretico che era accompagnato dal magg. Michele Mancini.
Il card. Martino, priore dell’Ordine, ha presieduto in San Dalmazio (antico oratorio ducale) il rito di investitura di 11 nuovi Cavalieri dell’Ordine, tra cui un ecclesiastico, tutti piacentini. Ad uno ad uno – davanti al Cardinale, in un rito semplice ma nello stesso tempo suggestivo – i singoli neocavalieri si sono impegnati a promuovere gli ideali e le finalità di beneficenza che caratterizzano l’Ordine aderendo all’esortazione del cardinale “In hoc Signo vinces!” (l’Ordine è fatto infatti risalire, per tradizione, a Costantino e quindi alla scritta che l’imperatore vide comparirgli in cielo). Poi, hanno singolarmente ricevuto – dal Prefetto e dal Delegato regionale – i diplomi di investitura e l’insegna (rosetta) dell’Ordine. Hanno concelebrato con il cardinale, il Priore dell’Ordine per l’Emilia-Romagna mons. Domenico Ponzini e il neo Cavaliere ecclesiastico don Stefano Antonelli.
Il cardinale e le Alte Cariche dell’Ordine hanno poi lasciato San Dalmazio (ringraziando per l’ospitalità il Priore della Confraternita dello Spirito Santo, Rasperini, Confraternita che cura la chiesa e i cui Statuti, in vecchio italiano e dialetto piacentino, risalgono al 1268) e si sono recati alla Casa di riposo Madonna della Bomba, dove – accolti da don Giorgio Bosini e dai dirigenti della struttura – è stata benedetta l’attrezzatura di una stanza insonorizzata, donata dall’Ordine.
L’antico Ordine costantiniano di San Giorgio – documentato come esistente nel 1190 – fu assegnato all’Impero d’Oriente e l’ultimo dei Comneno (ospitato dai Farnese a Piacenza) lo trasferì alla famiglia ducale per dare una continuazione all’Ordine stesso, in mancanza di diretta discendenza. Il passaggio venne ratificato con la bolla Sincerae fidei di Papa Innocenzo XII, già cardinale protettore dell’Ordine stesso. Passò poi dai Farnese ai Borbone, sempre confermando il proprio significato storico ed operativo umanitario.
Sia lo Stato italiano che la Santa sede riconoscono l’Ordine, autorizzando i cittadini insigniti a fregiarsi delle sue onorificenze, a termini di legge.
Al Cardinale protettore è stato fatto omaggio di una pubblicazione sull’Arcangelo San Raffaele curata dai Cavalieri piacentini, che si sono pubblicamente presentati alla comunità piacentina nella primavera scorsa con un restauro, eseguito a loro spese, di un quadro della Biblioteca Passerini-Landi.