Centrodestra contro Castagnetti: “Non osi più definirci ladri e codardi”

Bagarre in consiglio comunale questo pomeriggio, lunedì 14 dicembre. Duro scontro tra l'opposizione e il consigliere dei Moderati Giovanni Castagnetti, accusato di aver parlato a sproposito e in maniera offensiva nel corso dell'ultima seduta, quella dell'11 dicembre, al termine della quale è stato approvato il Psc. Al momento del voto l'opposizione aveva abbandonato l'aula in segno di protesta contro il documento di pianificazione urbana e proprio in quel frangente Castagnetti aveva detto: "E' legittimo abbandonare l'aula, ma non posso fare a meno di pensare che sia un atto di codardia da parte di questi consiglieri. Hanno perso cinque anni a discutere del Psc per poi abbandonare l'aula al momento del voto senza nemmeno spiegare le motivazioni di questo disaccordo. Non ci sta, non è serio. Si sono presi il gettone di presenza nel corso delle innumerevoli commissioni e poi sono andati a casa. Hanno fatto solo il loro interesse. Merito ai consiglieri 5 Stelle che sono rimasti in aula a spiegare il loro disappunto verso il Psc, tutti gli altri sono a casa, si sono presi il gettone per niente, hanno rubato soldi dalle tasche dei cittadini". Alla parola "rubato" Castagnetti si era subito corretto ripetendo "hanno preso soldi dalla tasche dei cittadini, mi correggo, mi scuso con il presidente, ho sbagliato, non volevo usare quella parola". Anche la correzione spontanea di Castagnetti era stata subito verbalizzata dal presidente del consiglio Cristian Fiazza, ma ormai la frittata era stata fatta.

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Nella seduta di oggi, lunedì 14 dicembre, i consiglieri Marco Colosimo di Piacenza Viva e Tommaso Foti di Fratelli d'Italia hanno attaccato duramente Castagnetti: "E' questo che mi fa schifo della politica – ha detto Colosimo – Castagnetti ha avuto il 'coraggio' di definirmi "ladro" e "codardo" mentre io non c'ero, oggi sono qui e pretendo le sue scuse. Eravamo assenti non per disinteresse, ma per una precisa mossa politica, per manifestare il nostro dissenso verso il documento sul Psc, l'ennesima pagliacciata di questo consiglio comunale, e pagliaccio è chi mi definisce ladro e codardo mentre io non ci sono. Abbiamo partecipato a tutte le commissioni sul Psc, abbiamo discusso e criticato, e quella di non partecipare al voto finale è stata una decisione sofferta anche per noi".

Duro anche Tommaso Foti di Fratelli d’Italia: "Se un gruppo consiliare esce dall'aula lo si può criticare, ma senza cadere nella calunnia. In più tengo a spiegare a Castagnetti che io, a differenza sua, non percepisco alcun gettone di presenza. Senza contare che ho presenziato alla commissione sul Psc molto più di lui e, calcolando gli interventi, ne ho fatti almeno 87 in più di quanti ne abbia fatti il consigliere. Abbandonare l'aula è una mossa legittima e il presidente del consiglio Fiazza in primis dovrebbe difendere questo strumento politico: Castagnetti non lo conosce, ma vogliamo ricordare il famoso "Aventino"? Avete insegnato voi di centrosinistra a uscire dalle aule. Io non ho offeso nessuno e pretendo di non essere offeso: cosa c'entra il nostro aver abbandonato l'aula con il gettone di presenza Castagnetti me lo deve spiegare, e me lo può spiegare dentro o fuori da quest'aula".

Ovviamente la risposta di Giovanni Castagnetti non si è fatta attendere: "Testimone il presidente del consiglio io mi sono corretto subito dopo aver pronunciato la parola 'rubare', ma avendola comunque pronunciata mi scuso con l'opposizione. Lo dico con convinzione perché ammettere i propri sbagli è onorevole e quindi rivolgo le mie scuse a coloro che hanno abbandonato l'aula. Resta il fatto che il Psc ha rappresentato un percorso lungo ed estenuante e sono rimasto stupito nel vedere che nel momento più importante, invece di spiegare il perché della propria contrarietà, l'opposizione ha deciso di uscire. Quello dell'uscita dall'aula è uno strumento utilizzabile, ma in questo caso non lo ho condiviso".