Sono serviti quasi due mesi ai carabinieri di Fiorenzuola per sgominare la banda che gestiva un traffico di eroina e cocaina tra le province di Cremona, Piacenza e Lodi e che negli ultimi tempi aveva scelto una zona presso il torrente Riglio tra Pontenure e Cadeo come base operativa. La banda, che contava quattro elementi, risulta composta da quattro marocchini, tutti sotto i trent'anni con precedenti specifici nella provincia di Milano e un'organizzazione molto precisa, con una figura dedicata all'accompagnamento, una alla vedetta e altre al confezionamento delle dosi di eroina e cocaina da vendere al dettaglio. Per un mercato che, nelle stime dei carabinieri fruttava loro quasi 6mila euro giornalieri a fronte di un chilo e mezzo di sostanze stupefacenti vendute alla settimana.
I 4 arrivavano a bordo di una Fiat Croma guidata da un signore distinto di ventotto anni, l'unico tra i quattro in possesso di regolare permesso di soggiorno, mentre gli altri tre, meno che ventenni e clandestini, si dedicavano alla vendita con turni di lavoro dalle 11,30 alle 18. Un'attività che raggiungeva un bacino di utenza di 60-80 clienti giornalieri noti al gruppo. Ed è proprio seguendo le tracce dei compratori, che i militari – grazie anche al contributo essenziale dei cittadini che hanno messo a disposizione proprietà private e cascinali per le attività di osservazione – indispensabili per arrivare ieri mattina alla cattura. Quattro le zone di spaccio privilegiate dalla banda, che da San Nazzaro si era trasferita a Castelnuovo Bocca d'Adda, prima di fare capolino nella provincia piacentina, a Caorso e Cadeo. E proprio in quest'ultima zona, in strada Riglio, sulle sponde del torrente, i militari hanno organizzato ieri una imponente operazione, culminata con l'arresto dei quattro in flagranza di reato. "Abbiamo pianificato un servizio imponente con un sistema di vedette molto ampio – spiega il maggiore Emanuele Leuzzi, comandante dei carabinieri di Fiorenzuola che ha coordinato l'operazione Nutrie- per coprire le vie di fuga con 25 militari sul campo e 6 autovetture nascoste in cascinali vicini pronte a bloccare il soggetto in auto. Abbiamo aspettato che lasciassero la vettura per predisporre l'attività di spaccio e siamo poi intervenuti".
All'interno del marsupio di uno dei malviventi, che hanno subito cercato di darsi alla fuga, spargendosi in tutte le direzioni, sono stati ritrovati 103 grammi di cocaina purissima.
Ma si crede che si tratti solo della punta dell'iceberg e per questo oggi verranno impiegati le unità cinofile della Guardia di Finanza per pattugliare la zona e cercare altre sostanze stupefacenti tra i cespugli. L'obiettivo – continua il maggiore – è però arrivare a trovare l'eroina che presumiamo occultata tra i cespugli e che presumibilmente costituisce il 90% degli introiti di un mercato che fruttava loro circa 6mila euro al giorno per un chilo e mezzo di merce venduta a settimana". L'accusa, per i quattro che la prossima settimana compariranno davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia e' detenzione ai fini di spaccio.